25 aprile, una folla immensa per l'80esimo anniversario della Liberazione
Il presidente Anpi: "In un mondo che corre sempre più veloce, i tempi della democrazia sembrano obsoleti: siamo di fronte ad una sfida inedita, migliorare le istituzioni democratiche senza snaturarle"

Una folla mai vista negli ultimi trent'anni ha partecipato nella mattinata di oggi, venerdì 25 aprile 2025, alle celebrazioni per l'ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
25 aprile, una folla immensa per l'80esimo anniversario
La cerimonia è iniziata nella basilica di San Nicolò con la Messa presieduta dal prevosto monsignor Bortolo Uberti alla presenza di autorità civili e militari e dei rappresentanti di molte associazioni. La celebrazione è stata animata Dal coro Alpini Lecchesi diretto dal maestro Bussani. Durante l'omelia, il prevosto ha sottolineato che, non solo per questa occasione, dobbiamo rilasciare "non un odore acre di armi, ma un profumo di libertà".
l termine della cerimonia religiosa, si è formato il corteo che, accompagnato dal corpo musicale Alessandro Manzoni diretto dal Maestro Danilo Scichitano, si è diretto al monumento dei caduti della Liberazione dove sono state deposte le corone.
Il corteo ha quindi raggiunto piazza Diaz dove è stato letto il messaggio del presidente Sergio Mattarella dedicato a Lecco, città medaglia d'argento per la Resistenza.
L'alzabandiera - poi subito posizionata a mezz'asta in segno di lutto per la scomparsa di papa Francesco - ha preceduto i discorsi ufficiali. Hanno preso la parola il sindaco Mauro Gattinoni (Leggi qui il suo discorso), il vice presidente della Provincia Mattia Micheli (Leggi qui il suo discorso).
Quindi il prefetto Sergio Pomponio ha sottolineato: "I processi storici sono ineluttabili, la lotta partigiana ha contribuito in maniera decisiva ad abbattere il nazifascismo. Dietro ogni partigiano c'era un 'idem sentire' che attraversava in maniera trasversale tutta la società italiana. Quale è l'eredità del 25 aprile oggi? Innanzitutto la libertà, ma anche la Costituzione, faro del nostro avvenire. I diritti devono essere garantiti, questo è l'impegno nostro e dello Stato".
E il presidente dell'Anpi provinciale Enrico Avagnina, dopo aver ricordato la figura e l'impegno di Giancarla Riva Pessina, ha evidenziato: "La Costituzione è l'eredità della Liberazione: una delle più belle al mondo ma oggi disattesa e messa in discussione. Oggi sono in crisi tre pilastri: la partecipazione, il dialogo e l'equilibrio tra i poteri. In un mondo che corre sempre più veloce, i tempi della democrazia sembrano obsoleti: siamo di fronte ad una sfida inedita, migliorare le istituzioni democratiche senza snaturarle".
E ha concluso rimarcando la necessità di ripudiare la guerra e il riarmo, con un riferimento all'articolo 11 della Costituzione, e con un ricordo di papa Francesco, un pontefice che si è sempre speso per la pace e per gli ultimi.
La cerimonia si è chiusa con Bella Ciao eseguita dalla banda Manzoni






















Mario Stojanovic