progetto formativo

180 studenti del Badoni in visita al carcere

Un'attività formativa che ha portato i ragazzi a conoscere più a fondo la realtà della casa circondariale di Lecco.

180 studenti del Badoni in visita al carcere
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Martedì scoro, 10 novembre 2023, all'istituto Badoni si è svolto il primo appuntamento del progetto di Cittadinanza e Costituzione sulla legalità dal nome "La scuola entra in carcere", proposto dagli insegnanti del Dipartimento di Lettere dell’istituto Badoni e rivolto alle classi quinte. All’incontro erano presenti la direttrice della Casa Circondariale di Lecco, la dottoressa Antonina d’Onofrio, il comandante, dottoressa Giovanna Propato, l’educatrice della struttura, la dottoressa Gloria Cattaneo, l’assistente Pepe Vito e due guardie penitenziarie.

180 studenti del Badoni in visita al carcere

La direttrice ha iniziato il suo intervento ricordando che all’interno del carcere si cerca di reinserire i detenuti attivando corsi di formazione e corsi scolastici, adempiendo così al ruolo di educatori. La missione del carcere è quella di reinserire e allo stesso tempo integrare, grazie all’istituzione di corsi di studio e alfabetizzazione della cultura italiana agli stranieri detenuti in carcere, e fornire quegli strumenti che permettano di non reiterare l’illecito che ha privato loro, se pur momentaneamente, della libertà.

L’educatrice ha sottolineato come la Costituzione Italiana, all’articolo 27, citi espressamente di attuare un’azione volta al recupero sociale del condannato, una sfida a cui non possono sottrarsi gli operatori carcerari, l’istituzione statale e la società. Il comandante ha spiegato che, finiti i soldi guadagnati grazie allo svolgimento di mansioni all’interno del carcere, spesso l’ex detenuto commette nuovamente reati. Il lavoro all’interno del carcere, oltre a dare la possibilità di guadagnare soldi per comprare beni come le sigarette ed altro ancora, insegna al detenuto il rispetto delle regole e degli orari.

Un dialogo tra gli studenti e i relatori per comprendere la realtà della casa circondariale

I ragazzi hanno ascoltato con curiosità e attenzione gli interventi di tutti i relatori e hanno rivolto loro domande puntuali e pertinenti. Sono stati infine sollecitati alla riflessione attraverso un’attività di interazione fra loro e i relatori che ha portato a comprendere quanto poco conosciuta sia la realtà del carcere.

Alla fine dell’incontro la direttrice si è congratulata con gli studenti perché "hanno dimostrato un'attenzione puntuale verso il mondo penitenziario e la volontà di andare oltre il pregiudizio, nell’ottica di valorizzare l’essere umano nella sua completezza come portatore di valori e potenzialità. La disponibilità a superare il confine e incontrare l’altro può favorire una conoscenza più vera e permettere di carpire il buono di ogni persona. La necessità è quella di restituire alla società persone migliori, da formare e in vista del rientro nella società, come richiama la nostra Costituzione".

Un lungo applauso ha concluso una mattinata che sicuramente resterà negli occhi e nel cuore di tutti i presenti.

Una merenda insieme ai detenuti

Gli alunni delle undici quinte del Badoni, per un totale di 180 studenti, divisi in cinque turni, hanno poi visitato la Casa Circondariale di Lecco nelle settimane successive e hanno incontrato i detenuti a cui hanno rivolto domande. Infine, gli studenti hanno offerto loro una merenda. Questo momento è stato molto formativo perché si è creata una socialità più interattiva fra ragazzi e detenuti.

Al termine dell’intero progetto gli alunni partecipanti hanno compilato un questionario di gradimento e il feedback ha riportato una loro piena soddisfazione nei confronti di un’attività così altamente formativa e motivante.

Il Dipartimento di Lettere dell’Istituto Badoni ringrazia il comandante, dottoressa Giovanna Propato, l’educatrice della struttura, la dottoressa Gloria Cattaneo e soprattutto la direttrice della Casa Circondariale di Lecco, la dottoressa Antonina d’Onofrio, per la disponibilità, l’attenzione e per la sensibilità educativa dimostrata in questi anni di collaborazione con l’istituto Badoni.

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