Molteno si conferma il comune più cementificato della provincia di Lecco, con oltre il 46% del proprio territorio coperto da cemento e asfalto. È quanto emerge dal Rapporto annuale sul consumo di suolo in Italia, reso noto oggi da Ispra.
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Molteno il comune più cementificato della provincia, Colico quello che ha consumato più suolo
Nell’anno 2024, il comune di Colico è quello che ha consumato più suolo in provincia, con una superficie di circa mezzo ettaro (0,46 ha); al secondo posto Taceno (0,42 ha), al terzo Valmadrera (0,34 ha), mentre al quarto posto troviamo Merate e lo stesso Molteno (0,27 ha). Con questo dato, Molteno incrementa il proprio pessimo record di comune più cementificato della provincia, confermandosi con quasi la metà del proprio territorio già coperto da cemento e asfalto.
Commenta Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, associazione che da sempre si occupa della tutela del suolo naturale: “Molteno aumenta il proprio record del cemento in provincia! Un pessimo dato per il comune brianzolo che, non a caso, risulta tra quelli più a rischio di allagamenti e dissesto idrogeologico. La colpa non è delle piogge eccezionali, bensì dell’eccesso di cementificazione. Oltretutto il Comune di Molteno prevede la costruzione di una nuova tangenzialina a Raviola, che deturperà il torrente Bevera, già oggi pesantemente cementificato in tutto il tratto urbano. Occorre invece invertire il trend, passando a piani urbanistici (PGT) a consumo di suolo zero, ovvero stop a nuove costruzioni e a nuove strade!”

“A livello nazionale il rapporto Ispra evidenzia il pesante aumento del consumo di suolo, in particolare in Lombardia, che è la regione più cementificata. Bisogna interrompere la cementificazione e la speculazione urbanistica. Solo così potremo preservare il suolo, prevenendo i danni derivanti dal dissesto idrogeologico. L’unica vera prevenzione è arrestare la cementificazione, subito!”
Il rapporto sottolinea dunque come la cementificazione non sia solo una questione estetica o urbanistica: è direttamente correlata a un maggiore rischio di allagamenti e dissesto idrogeologico, e interessa tutta la Lombardia, regione più cementificata d’Italia. L’unica via indicata dagli esperti è quella di fermare nuovi cantieri e infrastrutture, promuovendo piani urbanistici a consumo di suolo zero per proteggere il territorio e la sicurezza dei cittadini.