il caso

Addio a Ludovica? Il mistero della giovane lupa scomparsa nel Parco dello Stelvio

Dopo mesi di monitoraggio prezioso, il radiocollare di Ludovica ha smesso di trasmettere: i ricercatori temono il peggio, mentre il branco del Tonale resta sotto osservazione.

Addio a Ludovica? Il mistero della giovane lupa scomparsa nel Parco dello Stelvio

Dai primi giorni di ottobre il radiocollare di Ludovica, la giovane lupa catturata il 1° aprile 2025 dai ricercatori del Parco Nazionale dello Stelvio – settore lombardo – nell’ambito del progetto nazionale WolfNext, ha smesso di inviare segnali. Ludovica era il primo esemplare di lupo ad essere catturato nel Parco, un traguardo scientifico significativo ottenuto dopo mesi di preparazione e un grande lavoro da parte dei tecnici e dei veterinari.

L’ultima posizione registrata risale alle 6.00 del 28 settembre 2025, nei pressi della Val Verniana nel Comune di Vermiglio (Val di Sole). Da quel momento il collare non ha più trasmesso alcun dato. Dopo alcuni giorni senza segnali, i ricercatori hanno iniziato le ricerche con l’antenna VHF, ma purtroppo senza alcun riscontro.

“È già successo che Ludovica si muovesse in zone dove il GPS non riusciva a captare il segnale”, spiegano Valerio Donini e Matteo Nava, ricercatori del Parco coinvolti nel progetto WolfNext. “Tuttavia, in passato il collare aveva sempre ripreso a funzionare dopo poco. Questa volta, invece, non solo non riceviamo più localizzazioni, ma la lupa non compare nemmeno nelle fototrappole che seguono costantemente il branco del Tonale”.

Addio a Ludovica? Il mistero della giovane lupa scomparsa nel Parco dello Stelvio

Come riportano i colleghi di Primalavaltellina possibili spiegazioni su cui i ricercatori stanno lavorando includono un guasto del radiocollare, un eventuale allontanamento dell’animale dall’area di monitoraggio – considerato poco probabile, perché il dispositivo avrebbe comunque dovuto continuare a inviare dati – oppure la possibilità che la lupa sia stata vittima di bracconaggio o di un incidente.

“Da fine settembre non arrivano né immagini né segnali, e questo fa pensare che non sia sparito soltanto il collare, ma purtroppo anche la lupa”, afferma Luca Corlatti, coordinatore scientifico del settore lombardo del Parco.

La perdita è rilevante, perché in sei mesi di monitoraggio il collare di Ludovica aveva fornito informazioni preziosissime: gli spostamenti quotidiani, l’area che frequentava abitualmente, i punti di predazione e il comportamento del branco.

“In questo periodo – sottolinea Luca Pedrotti, coordinatore scientifico dei tre settori del Parco – siamo riusciti a studiare la struttura del branco del Tonale, l’estensione del suo territorio e a documentare con precisione le predazioni su ungulati selvatici e domestici. Dati fondamentali per capire come l’uomo e il lupo condividano lo stesso spazio”.

La scomparsa del segnale rappresenta quindi un danno scientifico e gestionale significativo. “La cattura di un lupo richiede un lavoro enorme – ricorda Donini – e non è un’attività fine a sé stessa, ma uno strumento indispensabile per la gestione della specie: conoscere i movimenti dei lupi permette di prevenire conflitti, proteggere le greggi e favorire una convivenza più equilibrata tra comunità e fauna selvatica”.

Al momento il branco del Tonale è composto da due adulti e tre cuccioli. I ricercatori continueranno il monitoraggio nella speranza che Ludovica riappaia o che si riesca almeno a recuperare il collare, così da capire meglio le cause della sua scomparsa.

“È una perdita che ci addolora profondamente – conclude Franco Claretti, direttore del Parco Nazionale dello Stelvio – perché dietro ogni dato raccolto c’è un lavoro costante e condiviso, pensato per favorire la coesistenza tra l’uomo e il lupo nel cuore delle Alpi”.