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Torna il LavèlFolk: al via la 22ª edizione del festival di musiche e danze popolari a Calolziocorte

Un festival che vive di passione e partecipazione

Torna il LavèlFolk: al via la 22ª edizione del festival di musiche e danze popolari a Calolziocorte
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Il fascino delle danze popolari torna ad animare le rive dell’Adda: da venerdì 27 a domenica 29 giugno 2025, il suggestivo Monastero di Santa Maria del Lavello ospiterà la 22ª edizione del LavèlFolk, festival dedicato alla musica folk e alle tradizioni popolari, organizzato dall’Associazione Ethnica di Calolziocorte.

Un weekend imperdibile all’insegna della musica dal vivo, del ballo e dell’incontro, con ospiti da Lombardia, Piemonte, Liguria e Marche, pronti a portare sul palco il meglio della cultura popolare italiana in un’atmosfera festosa e accogliente.

Torna il LavèlFolk: al via la 22ª edizione del festival di musiche e danze popolari a Calolziocorte

Venerdì 27 giugno

  • Ore 19.00 – Concerto in riva al fiume con il duo Stefano Venturini e Ranieri Fumagalli

  • Ore 21.30 – Concerto a ballo del gruppo Cuaterdü nel Chiostro Grande

Sabato 28 giugno

  • Ore 16.00Pillole Folk sul Lungo Fiume: animazione e danze popolari

  • Ore 17.00 – Stage di danze a tema

  • Ore 18.00Session acustica con il Collettivo Musicale ReUm

  • Ore 21.00 – Concerto a ballo del gruppo Tacasbandà

  • Ore 22.30 – Concerto a ballo del gruppo Karamaus

Domenica 29 giugno

  • Ore 17.00 – Stage di danze a tema

  • Ore 18.00 – Concerto a ballo con il Trio Maestrale

Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito e si svolgeranno in uno dei luoghi più suggestivi del territorio, capace di unire bellezza naturale, storia e cultura.

Un festival che vive di passione e partecipazione

L’Associazione Ethnica esprime grande soddisfazione per essere riuscita a dare vita a questa nuova edizione, grazie al sostegno del Comune di Calolziocorte, della Fondazione di Santa Maria del Lavello, e al contributo fondamentale di tanti volontari e amici che rendono possibile questo evento.

Un ringraziamento speciale va alla Fondazione Comunitaria del Lecchese, che ha finanziato il progetto attraverso il Fondo Ambiente e Cultura (con il contributo di Acinque Energia, Fondazione Comunitaria del Lecchese, Lario Reti Holding e Silea).

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