Scout lecchesi intossicati: aperta una inchiesta della Procura
Dissenteria, nausea, malessere più in generale, avevano costretto gli organizzatori a contattare i soccorsi.

Scout lecchesi intossicati: la procura ha aperto un fascicolo. Quello che doveva essere un tranquillo raduno scout, si è trasformato in una corsa al pronto soccorso. Diagnosi: intossicazione gastrointestinale, causata - lo hanno confermato le analisi - da alcuni batteri contenuti nell'acqua e nel cibo mangiato in foresteria parrocchiale, dove erano ospiti. È accaduto a Blello, in Val Brembilla, e i protagonisti (loro malgrado) sono una ventina (più diversi accompagnatori) di scout del gruppo Agesci di Lecco, che nella notte del 23 luglio scorso si sono sentiti improvvisamente male.
Scout lecchesi intossicati: la procura ha aperto un fascicolo
Dissenteria, nausea, malessere più in generale, che hanno costretto gli organizzatori a contattare i soccorsi. Quindici ragazzi su ventuno presenti, tra gli 8 e i 12 anni, e sei accompagnatori tra i 19 e i 28 anni sono stati trasportati in ospedale, tra Seriate, Papa Giovanni e Ponte San Pietro. Dimessi già nel pomeriggio, starebbero bene.
Fin dal primo momento, l'ipotesi più gettonata - come riporta PrimaBergamo.it - era che a provocare il malessere fosse stata proprio l'acqua della foresteria che accoglieva i giovani scout. Ma c'era anche chi pensava che il gruppo potesse essersi abbeverato da una fontana non potabile durante un'escursione. A qualche settimana di distanza, il rapporto di Ats conferma: l'acqua che sgorga dai rubinetti della cucina, del bagno e del cimitero non è conforme.
Anche il cibo consumato la sera prima, analizzato dagli esperti, ha mostrato presenza di stafilococchi coagulasi positivi. Questi batteri, insieme a quelli rinvenuti nell'acqua (escherichia coli, enterococchi e batteri coliformi), hanno dato vita alle intossicazioni. Oltre alle ambulanze, sul posto sono arrivati anche i carabinieri di Zogno e i tecnici dell'Ats.
La Procura indaga sulle cause della contaminazione
La vicenda, tuttavia, non si conclude qui. La Procura di Bergamo ha aperto un fascicolo, incaricando Uniacque di svolgere una consulenza tecnica per risalire alla fonte della contaminazione dell'acqua. Nel frattempo, i rubinetti della parrocchia sono stati sequestrati preventivamente. Il Comune ha inoltre emesso un'ordinanza che vieta l'uso dell'acqua nell'area della parrocchia e delle case vicine, in via papa Giovanni, via del Milite Ignoto e in località Curnino Basso, tutte seconde case.
A causa di quanto accaduto ai giovani scout, che sono tornati a casa già la sera stessa, l'ordinanza firmata dal sindaco Luigi Mazzucotelli mette un freno anche alla tradizionale festa patronale della settimana di Ferragosto, che quest'anno non si farà.
«Le condizioni attuali - si legge - non garantiscono il rispetto dei requisiti minimi previsti dalla normativa e comporterebbero potenziali rischi per la salute e l'incolumità dei partecipanti». Anche i pernottamenti previsti per agosto in parrocchia non si svolgeranno, per lo stesso motivo.