Coronavirus

Proroga misure restrittive, Confindustria: "Se i protocolli di sicurezza vengono rispettati, è giusto riaprire"

Le dure parole di Lorenzo Riva, Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, in merito alla proroga delle misure fino al 3 maggio.

Proroga misure restrittive, Confindustria: "Se i protocolli di sicurezza vengono rispettati, è giusto riaprire"
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La proroga delle misure restrittive fino al 3 maggio è ufficiale. Confindustria Lecco e Sondrio: "Trincerarsi dietro un elenco di codici non è la strada per uscire da questa crisi".

Proroga misure restrittive, Confindustria: "Modi e tempi inammissibili"

“Ancora prima dei contenuti del decreto, sono inammissibili i modi e i tempi nei quali si sceglie di comunicare alla cittadinanza ed alle imprese decisioni così determinanti, nel mezzo di una crisi durissima che sta mettendo alla prova tutti noi - evidenzia il Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva. Annunciare la sera del venerdì antecedente la Pasqua il prolungamento di misure restrittive dalle quali dipende non solo l’attività delle imprese, ma la vita delle nostre comunità e il futuro del Paese, denota una totale mancanza di rispetto e ci fa anche capire fino a che punto la politica non abbia idea di cosa significhi gestire un’azienda, che non si può aprire e chiudere pigiando un interruttore, e di cosa succeda dentro le fabbriche. Per l’ennesima volta abbiamo la dimostrazione di quanto poco si conosca il sistema produttivo, che è il pilastro della nostra economia, e di quanto se ne sottostimi il valore".

Riva: "L’unico parametro deve essere quello dei protocolli
di sicurezza"

“Nel merito, questa insensata agonia dei codici Ateco deve finire una volta per tutte – continua Lorenzo Riva. Abbiamo definito protocolli di sicurezza molto stringenti, condividendoli con le rappresentanze dei lavoratori, le aziende si sono impegnate ad applicarli e hanno dimostrato di saperlo fare, ma evidentemente si preferisce ignorarlo. L’unico vero parametro che deve essere tenuto in considerazione è quello dei protocolli di sicurezza: chi è in grado di garantirne l’applicazione rigorosa deve poter riaprire subito. Se fermare la pandemia e salvaguardare la salute delle persone è l’obiettivo di tutti, e noi imprenditori siamo i primi ad avere a cuore i nostri collaboratori, checché se ne dica, allora prendiamo come punto di riferimento le pratiche che ci consentono di farlo e smettiamola di criminalizzare le imprese".

"Tutelare la salute senza mandare in rovina il Paese è possibile"

"Trincerarsi dietro un elenco di codici non è la strada per uscire da questa crisi - conclude Lorenzo Riva. Tutelare la salute senza mandare in rovina il Paese è possibile. Ma bisogna prendere in mano la situazione con cognizione di causa e spingere sull’applicazione, che deve essere severissima, dei protocolli che sono già stati individuati e condivisi".

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