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Lecco, diminuisce il tasso di occupazione e sale l’età media alla decorrenza delle pensioni: il rendiconto dell’Inps

Riflettori puntati anche sul gender gap: donne precarie e con alte percentuali di contratti part time

Lecco, diminuisce il tasso di occupazione e sale l’età media alla decorrenza delle pensioni: il rendiconto dell’Inps

In provincia di Lecco diminuisce il tasso di occupazione, che passa dal 68% del 2023 al 67.4% del 2024, aumentano le assunzioni con contratto a tempo parziale e sale l’età media alla decorrenza delle pensioni: questo, oltre a tanti altri dati sulle condizioni lavorative e sulle prestazioni pensionistiche, quanto emerso dal rendiconto sociale provinciale dell’Inps, presentato stamattina, mercoledì 22 ottobre 2025, alla Camera di Commercio di Lecco. Riflettori puntati anche sul gender gap: donne precarie e con alte percentuali di contratti part time.

Lecco, diminuisce il tasso di occupazione e sale l’età media alla decorrenza delle pensioni: il rendiconto dell’Inps

Ad aprire i lavori Alessandro Simonetta, direttore provinciale Inps Lecco, che ha sottolineato l’importanza di condividere i dati al fine di stimolare il confronto sulle diverse tematiche della vita sociale ed economica.

Presente all’incontro anche il prefetto Paolo Ponta, che ha evidenziato come l’Inps non sia solo un ente di previdenza sociale, bensì “un osservatorio privilegiato sulla realtà sociale e sulle condizioni del lavoro e della disoccupazione in ogni provincia d’Italia”.

Il prefetto Paolo Ponta

Si è entrati quindi nel vivo della presentazione con l’intervento di Annalisa Caron, presidente Comitato provinciale Inps Lecco, che ha illustrato alcuni dati riguardanti la provincia di Lecco: 145.785 i lavoratori, di cui 17.831 extracomunitari. 118.470 sono dipendenti, seguono gli artigiani e i commercianti. Sottolineato il contributo positivo del saldo migratorio, che bilancia il calo delle nascite. Il saldo naturale è infatti pari a -1390 persone, compensato dal saldo migratorio positivo di 1439, per un saldo demografico finale di 49.

Se a livello nazionale il numero degli occupati cresce, sul territorio provinciale no: sono diminuiti i contratti indeterminati e determinati ed è aumentato il ricorso a part time, Naspi e cassa integrazione. Le assunzioni a tempo indeterminato sono passate infatti da 8572 nel 2023 a 7893 nel 2024, quelle a tempo determinato da 13.905 a 13.705; aumentano invece, come anticipato, le assunzioni con contratto a tempo parziale (da 10.302 a 10.349). Il tasso di disoccupazione nella provincia resta comunque sotto la media regionale e nazionale, attestandosi al 3.1%.

In provincia si assiste ad una crescita del part time soprattutto per quanto riguarda le donne e i giovani. Le donne sono le lavoratrici più precarie e le prime a richiedere la Naspi. Infatti, dei 19.296 lavoratori dipendenti part time in provincia, 15.514 sono donne contro 3782 uomini. Un dato al di sopra della media lombarda.

Per quanto riguarda le retribuzioni, il settore professionale con i livelli medi di retribuzione più elevati è quello finanziario, con uno stipendio giornaliero medio di 183 euro per gli uomini e 127 per le donne; quello con i livelli medi più bassi è il settore dei servizi di alloggio e ristorazione (in media 66 euro al giorno per gli uomini e 53 per le donne).

Per quanto riguarda le prestazioni pensionistiche, quelle liquidate nel 2024 sono circa 100 in meno rispetto a quelle liquidate nel 23. In tutto i pensionati della provincia – dove il 25% della popolazione è over 65 – sono 95.770. Sale l’età media alla decorrenza delle pensioni di vecchiaia e anticipate: se nel 22 l’età media era 63 anni per le donne e 61.8 per gli uomini, nel 24 si attesta rispettivamente a 64.3 e 62. I dati sono comunque leggermente al di sotto della media regionale e nazionale.

L’incontro si è concluso con gli interventi della ricercatrice Alice Fanelli, dell’assessore al Welfar del Comune di Lecco Emanuele Manzoni e del presidente dell’Ordine Consulenti del lavoro per la provincia di Lecco Matteo Dell’Era.

Gli interventi hanno sottolineato la necessità di passare da un welfare riparativo ad un welfare di prossimità, da un welfare “on demand” ad un welfare di iniziativa e di favorire la partecipazione dell’anziano alla vita sociale e della comunità, contrastando il fenomeno sempre più frequente dell’isolamento.

Sottolineato anche il tema migratorio e la necessità di creare le condizioni per un accesso al nostro Paese che sia regolare e favorisca l’inserimento lavorativo e l’integrazione. Infine, la necessità di mantenere sempre l’uomo al centro nel mondo del lavoro, soprattutto considerato lo sviluppo dell’IA, che deve diventare uno strumento per il lavoratore, e non viceversa.

Tirando le fila dell’incontro, si è ribadito la necessità di fare rete e di guardare al welfare a 360 gradi, consapevoli che interventi politici e legislativi non siano sufficienti: servono anche interventi di innovazione sociale.