Al via Voci e gesti della tradizione, al Meab si incontrano locale e globale
Appuntamento il prossimo 7 aprile alle 15.30 con "Uomini e animali: una ricerca in Brianza, e oltre"
E' ai nastri di partenza Voci e gesti della tradizione, la rassegna annuale del Museo Etnografico dell’Alta Brianza che propone una serie di incontri e di eventi che permettono di accostarsi alle differenze delle culture umane, ma pure di comprendere che i bisogni e i problemi delle persone e delle società sono simili. L’antropologia, insieme alla storia e più di altre discipline, mostra e aiuta a comprendere queste differenze e queste somiglianze.
Voci e gesti della tradizione
Nel museo di Camporeso, a Galbiate, non a caso, si propongono i risultati - e anche esempi dal vivo - di quel dialogo che avviene sul terreno nella ricerca etnografica: gli studiosi, infatti, incontrano i portatori di altre esperienze e di altri modi di vita. Persone di altre generazioni, di un altro genere, di altra provenienza, di professioni altre. Ogni volta c’è bisogno di conoscere e di comprendere “uomini diversi da noi”. Il museo lo fa in molti modi: attraverso una mostra che illustra un mestiere, una comunità, un fenomeno sociale. Per questo i musei etnografici risultano essere musei delle differenze più che delle identità.
Gli appuntamenti 2019
Scavando in profondità, andando indietro nel tempo, spostandoci nello spazio o conoscendo meglio le persone, si scopre che le abitudini degli uomini sono figlie di contatti e di scambi, di “antiche tradizioni locali” e di innovazioni recenti le quali, a volte, si presentano come antiche per motivi di prestigio. Fenomeni apparentemente locali rivelano intrecci con altre epoche o altre culture, che portano a considerare i fatti e i comportamenti su una scala globale. L’antropologia suggerisce questo, e lo fa invitando a decostruire usanze e comportamenti - degli altri e nostri - all’apparenza semplici, ma che, ad uno studio rigoroso, si rivelano complessi, chiedendo di essere interpretati. Tutto ciò vale per i musei e i loro protagonisti, oggetto di una riflessione come quella che, a Pescarolo, inaugura la serie degli incontri proposti dal Meab nel 2019, interrogandosi sul ruolo sociale e civile dei musei etnoantropologici nel presente.
"Uomini e animali: una ricerca in Brianza, e oltre"
Ad aprire la rassegna, il prossimo 7 aprile alle 15.30 sarà l'incontro intitolato "Uomini e animali: una ricerca in Brianza, e oltre" curato da Francesca Butti Il rapporto che lega gli uomini agli animali domestici dura da più di 12 mila anni e ha contribuito a plasmare non solo le attività economiche ma anche la nostra visione del mondo. Riflettere sulla relazione uomo-animale offre l'opportunità di ragionare sul rapporto con l’alterità, sul nostro tempo e sulla nostra società. Il caso dell'allevamento in Brianza viene indagato secondo la prospettiva zooantropologica per mettere in luce quegli elementi di continuità, rottura, trasformazione dell'identità dell'uomo e dell’ “eterospecifico”, ricostruendo la storia della relazione uomo-animale nel territorio d'indagine e presso altre culture.
Francesca Butti è laureata in scienze dell'educazione e specializzata in antropologia culturale all'Università Bicocca di Milano, con una tesi sull'allevamento e le possibilità ibridative offerte dall'incontro con l'alterità animale. Lavora nel campo dell’educazione e della progettazione educativa. E' guida del Museo Etnografico dell'Alta Brianza e collabora nelle attività di didattica museale.