Gigi Alippi: dopo tre anni resta il vuoto

Nel terzo anniversario della scomparsa pubblichiamo l'omaggio che Renato Frigerio, volto e memoria storica dell'alpinismo lecchese, ha voluto dedicare a Gigi Alippi. 

Gigi Alippi: dopo tre anni resta il vuoto
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Nel terzo anniversario della scomparsa pubblichiamo l'omaggio che Renato Frigerio, volto e memoria storica dell'alpinismo lecchese, ha voluto dedicare a Gigi Alippi.

Gigi Alippi: dopo tre anni resta il vuoto

Un giorno come un altro, sembrava un giorno come un altro quel lunedì 28 di marzo, tre anni fa. Era giorno inoltrato quando arrivò la triste notizia: Gigi Alippi non era riuscito a vincere la partita più dura, dal momento che si trovava destando ansia ed apprensione fin dal 14 febbraio ricoverato in ospedale. Gigi Alippi ci aveva lasciati. La dolorosa notizia che nessuno avrebbe voluto sentire. Su quel giorno normale, come poteva essere normale un giorno qualunque, calarono la notte e il freddo nel cuore. Eppure sapevamo che le sue condizioni fisiche non erano delle più tranquille, però volevamo fingere di non sapere, illusi.

Lecco - McKiley - Romano Perego, Gigi Alippi, Annibale Zucchi. Accosciati: Luigino Airoldi e Jack Canali (archivio Airoldi)

La vita ai Resinelli

Ma di illusioni, dentro e attraverso, non si può vivere. Dopo, restano i ricordi. Gigi è nato il 26 febbraio 1936 a Crebbio di Abbadia Lariana ed aveva 80 anni vissuti ininterrottamente per convinta scelta ai Piani Resinelli. Di lui si è parlato e si continuerà a parlare. Sottovoce, come merita, caratteristica di un'epoca più umana, il gioco della memoria e come sa fare, specialmente, la gente di montagna. Gigi Alippi era uno di noi. Aveva abbandonato fisicamente l'arrampicata, pur portandosela dentro, come una vera passione. Pochi ma ben scolpiti i principi che hanno guidato la sua vita. Sapeva valutare in forma inequivocabile le persone per quel che sono e non per quel che dicono.

Uno degli alpinisti lecchesi migliori della sua generazione

Gigi Alippi, è stato uno degli alpinisti lecchesi migliori della sua generazione. Aveva due amori, la caccia e la montagna, ma si entusiasmava ad ogni impresa alpinistica dei lecchesi. Gigi, apparteneva con legittimo orgoglio al gruppo Ragni, guida alpina qualificata, era stato ammesso al rilevante gruppo internazionale del GHM, groupe de haute montagne, nel 1966, oltre ad annoverare un prestigioso curriculum con all'attivo scalate, viaggi ed avventure sulle montagne d'Europa, America, Africa ed Asia, sempre positivamente e sensibilmente insieme a Riccardo Cassin, Carlo Mauri, Casimiro Ferrari e altri ancora, con un intenso ed importante compendio che ci consente di conservare un ricordo di Gigi che vale un patrimonio.

Lecco - Ragni al Cerro Torre 1974 - I componenti della spedizione del 1974. Da sinistra dietro: Daniele Chiappa, Gigi Alippi, Pino Negri, Ernesto Panzeri, Mario Conti. Davanti: Pierlorenzo Acquistapace, Angelo Zoia, Sandro Liati, Casimiro Ferrari, Giuseppe Lafranconi. Accosciato: Claudio Corti

"Il profumo delle mie montagne"

Per chi l'ha conosciuto in modo confidenziale e con sincera e privilegiata amicizia si tratta di momenti che non si possono dimenticare mai più e che mai più, senza di lui, sarà possibile gustare. Comunque Gigi Alippi ha scritto anche un libro "Il profumo delle mie montagne", edito da Alpine Studio di Lecco nel 2014, che ricorda la sua vita e ne racconta il percorso, dove dalla pagina 177 alla 183, viene data conoscenza della biografia di Gigi Alippi nel suo aspetto alpinistico. A questo punto ci pare giusto parlare e dire che, per di più, è degna di segnalazione l'opera biografica realizzata a ricordo di Gigi Alippi: un ritratto, nella forma di docu-film "Il senso della libertà", durata 65', di Paola Nessi, presentato al 65° Trento Film Festival, nell'edizione dell'anno 2017.
Inoltre qui allegato troverete un pezzo già pubblicato sulla Rivista Mensile del CAI Nazionale nel 2017, nel caso possa ulteriormente essere utile e di riferimento.

Renato Frigerio

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