Tino Stefanoni celebrato a Lecco il funerale dell'artista FOTO
Anche un ensemble d'archi per rendere omaggio a una delle figure più importanti del dopoguerra.
Tino Stefanoni ricordato a Lecco nella chiesa di Castello.
L'addio a Stefanoni, i ricordi
Tino Stefanoni: solenne cerimonia funebre
Sono stati celebrati oggi pomeriggio a Lecco i funerali di Tino Stefanoni, artista e cittadino benemerito insignito del San Nicolò d’oro nel 2010. Nella chiesa di Castello a rappresentare l'Amministrazione comunale, il vicesindaco Francesca Bonacina con un alfiere con il Gonfalone del Comune.
Chiesa gremita
Anche un ensemble d'archi per rendere omaggio a Stefanoni, tra le figure più importanti del dopoguerra. A celebrare, padre Cupini della Casa sul Pozzo, che ha citato molti versi dell'artista, nella sua omelia.
Le parole di Padre Cupini
"Tino ha lasciato tanto, ci ha insegnato tanto. La sua più importante eredità è la volontà di fare del bene" ha detto il fondatore della Casa sul Pozzo dal pulpito scegliendo, come detto, di dare voce alle parole dello stesso Stefanoni. "Liberarsi dalla mediocrità e fare del bene al mondo. Questi sono stati i suoi imperativi, ai quali ha dato concretezza attraverso la sua vita e la sua opera"
Il ruolo dell'artista
"La terra mi pare come mantice che respira ossigeno e libera tossine" ha scritto Stefanoni. "L'artista ha il compito di rigenerare queste tossine". E ancora. "L'arte è come il rumore di una porta di casa. Una voce che è significante per chi è di casa, insignificante per gli altri". E proprio la casa, la famiglia, una famiglia allargata nel senso più ampio del ternine, sono state fondamentali nella vita dell'artista lecchese. Lo ha ben sottolineato padre Cupini. "Casa, famiglia, amici, per Tino erano tutto. Anche persone ben diverse tra loro. Anche gli apostoli di Gesù non erano simili tra loro. Ma avevano un catalizzatore. Anche Tino lo è stato per tanti".
Stefanoni e il quotidiano
Ancora citazioni dell'artista, condivise con tutti da padre Cupini. "L'artista non ha una visione certa del futuro, ma spesso ha delle buone intuizioni". Una modestia innata quella di Stefanoni, che ha lasciato un segno concreto nel suo vivere quitidiano, con il suo tratto caratteristico. Un segno grafico il suo che ha appunto saputo dare importanza al quotidiano. "Tino ci ha trasmesso l'ABC di come si vive, di come si diventa uomini, di come si deve fare del bene. Abbiamo imparato da lui molte cose. Cose che resteranno in ognuno di noi. E come la sua tutte le nostre vite hanno un valore, hanno hanno un colore, hanno un timbro. Il suo era quello dell'eccezionalità".
Il ricordo del sindaco di Lecco Virginio Brivio
“La sua dimensione artistica di valenza internazionale si è sempre accompagnata con un esemplare attaccamento alla città. Questo attaccamento è infatti dimostrato anche attraverso la sua concreta partecipazione all’arricchimento del patrimonio artistico dei Musei di Lecco”.