Meno rifiuti produci, meno paghi: ecco i comuni lecchesi in campo per la tariffa puntuale

Lecco e Mandello hanno chiesto più tempo per decidere...

Meno rifiuti produci, meno paghi: ecco i comuni lecchesi in campo per la tariffa puntuale
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Meno rifiuti produci, meno paghi: ecco i comuni lecchesi in campo per la tariffa puntuale.

I comuni lecchesi in campo per la tariffa puntuale

L’Assemblea di coordinamento intercomunale dei Comuni soci di SILEA SpA, che si è svolta ieri, martedì 19 marzo 2019,  si è conclusa con la indicazione dei comuni che hanno ad oggi manifestato interesse per l’adesione al sistema di tariffa puntuale; si tratta di: Airuno, Bellano, Bulciago,  Colle Brianza, Dolzago, Ello, La Valletta, Olginate, Santa Maria Hoé.

Interessato, ma a partire dal 2019, il comune di Sirtori, mentre Barzago, Barzanò, Bulciago, Casatenovo, Cassago, Cremella, Missaglia, Monticello e Viganò hanno chiesto di procrastinare l’avvio del nuovo sistema al 2021. Più tempo per decidere, anche se orientati ad aderire, hanno richiesto infine Lecco e Mandello del Lario.

Cosa è

Il principio è semplice: pago per quanto rifiuto indifferenziato produco. Il gestore del servizio misura il rifiuto indifferenziato prodotto dall’utenza. La modalità più utilizzata in Europa è quella della misurazione volumetrica: si conteggiano e tariffano il numero di svuotamenti, in caso di utilizzo di bidoni o mastelli, il numero di conferimento in caso di utilizzo di sacchetti. Tale modalità è più semplice da gestire permette ottimizzazioni del servizio che altre modalità non permettono. Non esistono in Italia esperienze di attivazione della tariffazione puntuale con misurazioni del peso del rifiuto prodotto o con l’utilizzo di strutture centralizzate ad accesso controllato e riconoscimento dell’utente (press container, isole interrate, cassonetti con calotta).

Il cittadino in realtà si troverà in bolletta tre voci:

  • la parte fissa
  • la parte variabile relativa agli svuotamenti minimi
  • la parte variabile relativa agli svuotamenti eccedenti quelli minimi

Di cosa si tratta? Perchè la parte variabile è divisa in due voci?

Al fine di scoraggiare abbandoni e conferimenti impropri, finalizzati all’azzeramento degli svuotamenti e di conseguenza della parte variabile della tariffa, in maniera ormai universale i Comuni decidono di stabilire un numero di conferimenti minimi che vengono comunque fatti pagare.
Tale numero non è standard, dipende da diverse variabili (produzione media, volumetria dei contenitori dati in dotazione…) ed ogni Comune lo stabilisce sulla base delle proprie necessità.
Tale sdoppiamento, pur non risultando un aggravio sulle tasche del cittadino (gli svuotamenti minimi sono calcolati sulla base dei dati provenienti dal territorio, su dati reali e non presuntivi, e quindi un utilizzo standard del servizio di raccolta porta ad un numero di svuotamenti che certamente supera quello minimo) dà al Comune una discreta garanzia di evitare abbandoni di rifiuti e discariche abusive.

 

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