Dal Governo risorse per la sicurezza degli edifici e le opere pubbliche nel Lecchese
Arrigoni: "Nella provincia di Lecco saranno quindi 84 i comuni che a gennaio potranno beneficiare del contributo, vale a dire tutti a parte il Capoluogo!”
"In arrivo 400 milioni di euro di contributi che saranno suddivisi tra tutti i comuni italiani sotto i 20mila abitanti. Le risorse potranno essere investite per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e del patrimonio comunale, per nuove opere pubbliche o per la manutenzione straordinaria”. Lo comunicano il Senatore della Lega Paolo Arrigoni, Questore a Palazzo Madama, che in questi giorni sta seguendo i lavori della Commissione Bilancio, e la Senatrice Antonella Faggi che esprimono grande soddisfazione per un provvedimento che ha lo scopo di far ripartire gli investimenti sui territori, con il solo vincolo per le amministrazioni locali di iniziare l’esecuzione dei lavori verso la metà del 2019.
Dal Governo risorse per la sicurezza degli edifici e le opere pubbliche nel Lecchese
“Parliamo di cifre importanti per un bilancio comunale – continua Arrigoni – che vanno da 40.000 euro per i comuni con popolazione inferiore ai 2mila abitanti a 50.000 euro per quelli tra i 2mila e i 5mila, per arrivare fino ai 70.000 euro destinati a quelli tra 5mila e 10mila e 100.000 euro per gli enti tra i 10mila e i 20mila abitanti. Nella provincia di Lecco saranno quindi 84 i comuni che a gennaio potranno beneficiare del contributo, vale a dire tutti a parte il Capoluogo!”
Attenzione per gli enti locali
“Dopo aver liberato, con il Decreto Milleproroghe, quasi 2 miliardi di euro per dare ai comuni la possibilità di utilizzare gli avanzi di amministrazione, la Legge di Bilancio mette quindi a disposizione nuovi fondi per gli investimenti da parte degli enti locali”, concludono i Senatori, ex sindaci di Calolziocorte e di Lecco. “Il Governo dimostra ancora una volta di voler ascoltare la voce dei tanti eccellenti sindaci e amministratori che lavorano sui territori, e possiamo finalmente dire che è finita l’epoca dei tagli indiscriminati il cui peso è stato scaricato soprattutto sulle spalle dei piccoli e medi comuni italiani”.