San Giovanni e il Lecchese hanno una nuova casa della solidarietà FOTO E VIDEO

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Taglio del nastro questo pomeriggio nel rione di San Giovanni a Lecco. Nell'edificio all'angolo tra corso Monte Santo e via Don Luigi Monza, che nei suoi 150 anni di storia è stato palazzo civico, municipio e scuola, è stata inaugurata  la nuova Casa della Solidarietà e della Terza Età.

Nell'ex scuola di San Giovanni

Una festa partecipata da decine di anziani cittadini. Ai quali del resto la struttura è dedicata. A gestirla saranno infatti Auser e Anteas, le associazioni che insieme hanno ideato e quindi sostenuto il progetto di restituire alla comunità un punto nevralgico del quartiere, donandogli però una nuova vocazione. Il sindaco Virginio Brivio ha sottolineato i meriti dell'idea lungimirante venuta nel 2012 a Angelo Vertemati e al compianto Vincenzo Galli, all'epoca rispettivamente presidente delle sezioni lecchesi di Auser e di Anteas.  Si trattava di recuperare un bene pubblico caduto in disuso. "E loro erano pronti ad occuparlo, non per affermare le proprie idee nel chiuso di quattro mura come fa qualcuno, ma per condividere quelle idee e metterle a servizio di tutti".

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Un edificio vecchio 151 anni

L'assessore Simona Piazza ha ricordato la storia dell'edificio. Risalente al 1867, ovvero all'unità di Italia (come testimonia una lapide all'ingresso), è stato sede del municipio di San Giovanni quando ancora il rione faceva comune a sé.  Ma è anche stato scuola, elementare e poi materna. "Intere generazioni hanno condiviso l'impegno di apprendere fra queste mura" ha sottolineato Piazza. "Oggi torna a vivere come testimonianza che la storia si scrive giorno per giorno nel quotidiano. La storia siamo noi e nessuno si senta escluso" ha chiosato citando il cantautore De Gregori.

Un progetto di Auser e Anteas

Il progetto della Casa della Solidarietà e della Terza Età  è frutto della collaborazione tra pubblico  privato. L'Amministrazione comunale ha messo a disposizione lo stabile accanto al plesso scolastico del quartiere. Auser e Anteas si sono accollate l'opera di ristrutturazione costata un milione di euro. Uno sforzo possibile grazie a Fondazione Cariplo, che ha contribuito alla spesa attraverso la Fondazione Comunitaria lecchese di Mario Romano Negri. Ma anche grazie al finanziamento concesso senza fidejussione da Banca Prossima, come ha ricordato Emilia Spreafico,  attuale presidente di Anteas.

Oltre a fare da base operativa ai due sodalizi di volontariato che operano nel campo del sostegno e dell'assistenza agli anziani fragili, la Casa di San Giovanni ospiterà anche il Sid, ovvero i servizi integrati alla domiciliarità, come ha spiegato l'assessore Riccardo Mariani.

Il coro Anteas e la benedizione

Il momento del taglio del nastro è stato preceduto, oltre che dai discorsi (sono intervenute anche Luisa Ongaro di Auser Lecco, Lella Brambilla di Auser Lombardia, ed Elisabetta Fossati di Anteas regionale), da un momento musicale. Protagonista il Coro Anteas, diretto dal maestro del Coro Grigna Giuseppe Scaioli che domenica scorsa è premiato con la benemerenza civica del Nicolino d'oro. per l'occasione i coristi si sono cimentati in un brano nuoco, "Grignabell", canto d'amore per la Grigna intonato sul celeberrimo motivo natalizio Jingle Bells.

Non è mancata la benedizione, per mano di don Claudio Maggioni. Quindi tutti dentro a vedere i tre piani dell'edificio, magistralmente riadattati alle necessità dei due sodalizi. Il buffet a base di panettone ha senz'altro ristorato i visitatori e segnato un buon inizio  all'insegna della cordialità.

Nella parete ovest i segni del bombardamento

Piccola nota storica: la parete dell'edificio che dà su corso Monte Santo porta ben visibili dei fori. Sono i segni lasciati al quartiere dall'incursione aerea della sera del 25 aprile 1945. Una memoria storica che si è pensato bene non cancellare.

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