Svastiche sulla sede dell'Anpi in via Mentana

Svastiche sulla sede dell'Anpi in via Mentana
Pubblicato:
Aggiornato:

Svastiche sulla sede dell'Anpi in via Mentana. Il simbolo nazifascista - o quanto meno due sgorbi che lo ricordano - è stato grafittato con vernice spray (nera) sulla facciata del palazzo che ospita da oltre venticinque anni la sezione lecchese dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.

Svastiche con lo spray

Si presume che gli autori dell'atto teppistico abbiano agito tra lunedì e martedì. Senz'altro col favore del buio e nonostante la tempesta che imperversava sulla città. Prova ne è un disegno alquanto impreciso,  stemperato dalla pioggia.  "A guardarlo sembra che chi l'ha fatto non avesse nemmeno tanto presente come è fatta una svastica..." il commento dei sodali dell'associazione, riuniti nella stessa sede questo pomeriggio. Tra loro anche Giancarla Riva Pessina, partigiana simbolo della resistenza lecchese.

Quantunque approssimative, le due svastiche hanno imbrattato il muro tra le due finestre al piano terra e la targa all'ingresso.  "Quest'ultima forse riusciremo a cancellarlo con facilità. Per quello sulla parete toccherà invece sentire la proprietà del palazzo. Ci vorrà un po' più tempo..." aggiungono i sodali guardando molto praticamente al danno materiale subito.

Due giorni fa Predappio

"Del vandalismo che imbrattava la facciata si siamo accorti stamane, ieri non c'era nulla. Ma non è la prima volta che ci capita purtroppo" spiega il presidente Enrico Avagnina. "Può ben essere che il gesto sia avvenuto in concomitanza con gli eventi di domenica scorsa" ipotizza poi, con riferimento alla manifestazione indetta dai "nostalgici" del fascismo che due giorni fa, il 28 ottobre, ha riunito circa duemila persone a Predappio. "Questa svastica sulla nostra sede può sembrare una ragazzata, e forse non è più di questo. Ma può anche essere l'eco di tutta una serie di altre cose più gravi, cose contro le quali noi ci battiamo e continueremo a batterci" aggiunge Avagnina.

Denuncia contro ignoti

E adesso? "Adesso presenteremo denuncia contro ignoti ai Carabinieri. E continueremo la nostra battaglia culturale, soprattutto nelle scuole. Da parte nostra non verrà mai meno la ferma condanna del nazifascismo, attraverso azioni che ribadiscano il valore e la necessità della memoria della Resistenza, soprattutto degli aspetti positivi che sono quelli della nostra Costituzione, che è antifascista" conclude Avagnina.

La solidarietà di Qui Lecco Libera

Immediata, alla notizia dello sfregio arrecato, la solidarietà espressa ad Anpi da Qui Lecco Libera. "Vogliamo esprimere la nostra solidarietà all’Anpi di Lecco, la cui sede è stata oggetto di un imbrattamento notturno con svastiche e incisioni sul muro e sulla targa. Ha ragione il suo presidente, l’amico Enrico Avagnina, quando denuncia con preoccupazione le manifestazioni neofasciste in diffusione o il crescere dell’intolleranza, della xenofobia, del razzismo. L’autore della svastica sarà anche un imbecille, ma il clima che lo avvolge e lo accudisce non deve essere sottovalutato".

Messaggio al "enomeno della bomboletta"

"Rivolgiamo un appello al fenomeno della bomboletta - continua poi il sodalizio -  Riunisca qualche amico e vada in Erna, dove nell'ottobre 1943 avvenne il primo scontro armato in Lombardia tra le prime formazioni partigiane e l'esercito nazifascista. O al parco 7 marzo 1944, in Corso Matteotti a Lecco, che ricorda le deportazioni delle giovani e dei giovani lavoratori che scioperando si battevano per la pace e per il pane. O a Fossoli, dove l'11 luglio 1944 vennero fucilati insieme ad altri 72 antifascisti quattro nostri concittadini. Se, come temiamo, fosse pigro, allergico ai libri, recuperi invece su YouTube il racconto di Giancarla Riva Pessina che abbiamo pubblicato quest’anno (http://www.quileccolibera.net/2018/05/23/il-racconto-di-giancarla-riva-pessina-su-youtube/).

Seguici sui nostri canali