Stagione caccia, Rolfi: “Una tradizione millenaria che vogliamo tutelare”
Domani, attività venatoria al via. Nel Lecchese lo scorso anno sono stati rilasciati 2.272 tesserini venatori.
Stagione caccia, Rolfi: “Una tradizione millenaria che vogliamo tutelare. Quest’anno aumentato carniere specialisti allodola”.
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Stagione caccia al via
“La stagione di caccia 2018/2019 in Lombardia avrà inizio domani, domenica 16 settembre e terminerà giovedì 31 gennaio 2019. E’ necessario fare fronte comune per difendere un settore che ha un forte indotto occupazionale e che rappresenta una tradizione millenaria ancora viva del nostro territorio”. Lo ha detto Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia, in merito all’apertura della stagione venatoria.
“Siamo riusciti ad aumentare il carniere dell’allodola per gli specialisti – ha aggiunto l’assessore -. L’anno scorso erano consentiti 10 capi giornalieri e 50 stagionali, quest’anno saranno 20 giornalieri e 80 stagionali. Segno tangibile di un impegno concreto da parte della Regione ad agevolare l’attività venatoria”.
La situazione in Lombardia
In Lombardia la superficie agro-silvo-pastorale destinata alla gestione programmata della caccia è pari a circa 1,3 milioni di ettari, su un totale di circa 2 milioni di ettari, ed è suddivisa in 31 ambiti territoriali di caccia (Atc) e 24 comprensori alpini (Cac). La caccia può essere esercitata sul territorio regionale in via esclusiva in una delle seguenti forme: vagante nella zona Alpi, vagante sul territorio al di fuori della zona Alpi o da appostamento fisso.
Cosa dice la normativa
All’interno di questo periodo, vigono le disposizioni dettate dalle norme che definiscono, per le specie stanziali, i periodi di caccia e i relativi limiti di carniere per cacciatore sia giornalieri che stagionali, i periodi per l’addestramento dei cani da caccia e ulteriori, particolari prescrizioni, quali per esempio i luoghi accessibili con i mezzi motorizzati in zona Alpi e gli orari giornalieri per determinate forme di caccia. Per quanto riguarda le specie di avifauna migratrice, vigono periodi e limiti di carniere stabiliti dalle vigenti leggi regionali (l.r. 26/93 e l.r. 17/04) mentre, per la caccia in selezione agli ungulati (camoscio, capriolo, cervo, cinghiale e muflone) e la fauna tipica alpina (gallo forcello, coturnice, pernice bianca e lepre bianca) occorre riferirsi ai decreti emanati dai singoli Uffici Territoriali Regionali.
I tesserini
Nella scorsa stagione venatoria 2017/2018 sono stati rilasciati 62.156 tesserini venatori da parte degli Uffici Territoriali Regionali e dalla Provincia di Sondrio e i cacciatori che hanno esercitato l’attività venatoria sono stati 60.069. Il numero dei tesserini suddivisi per province: Bergamo 9.906, Brescia 21.885, Monza Brianza 1.745, Lecco 2.272, Milano 5.989, Lodi 1.327,Como 2.986, Varese 2.471, Pavia 4.477, Cremona 3.561, Mantova 3.598, Sondrio 1.939, per un totale di 62.156 tesserini.
Ci sarebbe molto da dire sul concetto di tradizione (un tempo la caccia era una legittima forma di sussistenza, ora è solo uno sport, un passatempo - passatempo che nel 2018 ha prodotto in Italia 114 vittime tra morti e feriti...) ma tralasciando tutto questo (oltre all’inquinamento da piombo e da cartucce "dimenticate", alla pericolosità,alle uccisioni "involontarie" di specie protette etc etc) prendiamo atto che anche questa volta non ho sentito da parte della "parte sana" dei cacciatori condanne e prese di posizione contro il bracconaggio.