Disoccupato si è ridotto a dormire in auto "La gente per fortuna mi aiuta"
L'uomo, di professione imbianchino, racconta la sua storia di disperazione. "Ma non sarò mai un barbone".
Antonio Mazzeo, imbianchino, è rimasto disoccupato da quando ha perso il lavoro a causa di problemi di salute.
Disoccupato racconta la sua storia di disperazione
Disoccupato, senza casa e lavoro, è costretto a dormire in auto. E’ una storia drammatica, quella che da un mese stanno vivendo Antonio Mazzeo, verderese di 62 anni e la sua compagna. Dal 13 agosto, data in cui Mazzeo ha subito lo sfratto dalla propria abitazione in via San Carlo, la coppia infatti non ha altra casa che l’automobile dell’uomo, una Fiat Punto azzurra parcheggiata in pianta stabile in piazza Roma, a due passi dal municipio. E lì la coppia trascorre tutte le notti, in attesa di riuscire a ottenere un tetto sotto il quale dormire, ma che al momento ancora non c’è.
"Sono finito sul lastrico anche se nella vita ho seminato tanto"
"Sono caduto in una trappola come un pettirosso attirato con un pezzo di pane. Ho avuto una vita difficile, ho seminato tanto ma non ho mai raccolto nulla", ha esordito nel suo sfogo di disperazione il verderese. Che ha raccontato i motivi per cui è finito sul lastrico, trovandosi costretto a vivere in auto. "Ho sempre lavorato, facevo l’imbianchino. Poi ho iniziato ad avere problemi di salute, dei dolori alla schiena e mi sono dovuto mettere in malattia. Così sono iniziati i problemi economici, perché non ho più ricevuto lo stipendio dall’azienda di Bernareggio per la quale ho lavorato con passione, col cuore".
All'origine di tutto i problemi di salute
Mazzeo nei giorni scorsi si è sottoposto a nuovi esami e la sua convalescenza gli è stata prolungata. "Ho incontrato la mia dottoressa il 31 agosto, giorno in cui in teoria sarebbe dovuto finire il mio periodo di malattia, ma mi sono stati aggiunti almeno altri dieci giorni", ha proseguito l’imbianchino. Pur nella sua disperazione, Mazzeo in questi giorni ha avuto però modo di toccare con mano la generosità dei suoi compaesani. I quali, venendo a conoscenza delle condizioni in cui il 62enne si trova costretto a vivere, non si sono tirati indietro e hanno cercato di non fargli mancare un po’ aiuto.
"Tante persone generose mi aiutano. Io non sarò mai un barbone"
"C’è chi mi dà qualche soldo, chi qualcosa da mangiare. I cittadini di Verderio sanno che sono una persona per bene e per questo mi stanno aiutando. Ringrazio anche il Comune, che mi ha erogato un buono spesa da 100 euro: con quello almeno posso permettermi di mettere qualcosa sotto i denti". Dopo essersi trovati per strada, Mazzeo e compagna hanno preso contatti con i Servizi sociali del Comune, ma ad oggi è stato impossibile riuscire a trovare una abitazione per loro. "Abbiamo incontrato l’assistente sociale, che al momento ci ha detto che possono aiutarci con alcuni contributi economici. E’ già qualcosa anche se a noi servirebbe un posto dove dormire. Io non sarò mai un barbone o un vagabondo. Sono costretto a vivere in questo modo in questo periodo, ma sono orgoglioso e voglio uscire da questa situazione". Tra i pochi oggetti che la coppia custodisce all’interno della propria auto ci sono alcuni abiti, coperte, cibo, tutti i documenti con cui Mazzeo certifica il suo stato di malattia, ma soprattutto, c’è una foto della madre dell’uomo: un pezzo del suo cuore. "La mia mamma è tutto ciò che avevo. Vorrei tanto averla ancora con me, mi ha dato la vita e io le ho dato tutto il mio cuore".