L'ex pentito Di Bella alla sbarra per ricettazione
L'ex pentito Giuseppe Di Bella accusato di ricettazione
L'ex superpentito Di Bella adi nuovo nei guai
Il processo questa mattina a Lecco
Era al volante di un'auto rubata e adesso deve rispondere di ricettazione insieme ad un complice. Stiamo parlando dell'ex pentito Giuseppe Di Bella che era stato trovato al volante di una "Mitsubishi Space Star" insieme a Natale Benedetto. Questa mattina in tribunale a Lecco si è aperto il processo per ricettazione davanti al giudice monocratico Nora Lisa Passoni.
I fatti contestati
Giuseppe Di Bella, 56 anni, casa a Cantù (difeso dall'avvocato Gaetano Cianciulli di Como) era beccato dai carabinieri del Norm di Merate nei pressi del cimitero di Calco, a bordo dell'auto rubata. Insieme a lui c'era Natale Benedetto, 54 anni, di Mariano Comense. Quest'ultimo stamattina in aula ha chiesto, attraverso il suo avvocato, di poter accedere al rito abbreviato. I fatti risalgono al 10 febbraio del 2015 quando i due erano stati fermati in via San Vigilio a bordo di un a «Mitsubishi Space Star», risultata poi rubata ad un pensionato di 86 anni residente ad Anzano del Parco.
Erano stati fermati durante normali controlli
I militari, eseguendo i normali controlli, avevano perquisito la vettura dove erano stati trovati e sequestrati arnesi atti allo scasso. Infatti i carabinieri avevano trovato martelletto frangivetro, forbici a cesoia, un set di cacciaviti e dei guanti in tessuto, in parte occultati su Di Bella (per 25 anni uomo al servizio di Franco Coco Trovato) e Benedetto e in parte rinvenuti nell'abitacolo dell'auto. I due uomini erano stati portati in caserma a Meratee ed erano stati deferiti in stato di libertà per ricettazione e possesso ingiustificato di arnesi da scasso.
Il racconto della vittima
Il pensionato ha raccontato al giudice Passoni che a febbraio 2015 aveva preso appuntamento con un impresario delle pompe funebri in un bar di Anzano nei pressi del cimitero. L'anziano avrebbe dovuto accordarsi per la sistemazione della tomba della moglie deceduta da poco. Non appena era sceso dall'auto, le chiavi erano ancora inserite nel cruscotto, qualcuno era salito a bordo ed era sparito. Al termine dell'udienza il processo è stato rinviato al 21 marzo.