La replica della senatrice Faggi: "E' ora di costruire, perché di distruzioni l’Italia è piena"

La replica della senatrice Faggi: "E' ora di costruire, perché di distruzioni l’Italia è piena"
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Riceviamo e pubblichiamo la replica della senatrice  Antonella Faggi all'editoriale del direttore Giancarlo Ferrario.

La replica dell'on Faggi

Leggo, non senza amaro stupore, dell’attacco durissimo ed ingiusto alla mia persona. Da Lei, Giancarlo Ferrario: giornalista di lungo corso, con cui spesso ci siamo confrontati, ma sino ad ora nel rispetto reciproco. E mi riferisco all’Editoriale a Sua firma, pubblicato oggi 31 agosto sulla versione on line del Giornale di Lecco: quattro punti, con l’evidente (ed incomprensibile) finalità di ridicolizzarmi e screditarmi agli occhi della gente. Nelle prime nove righe mi appioppa “una vitalità politica”, alludendo a presenzialismo e capacità relazionali degne di un televenditore di ultimo livello. A parte il mio profilo pubblico su Facebook (e i dati confermano che non sono l’unica ad averlo), le mie uniche apparizioni pubbliche di un certo rilievo, dato anche il ruolo istituzionale che ricopro, sono state la mia presenza presso la Polizia Penitenziaria il 22 maggio u.s. (in occasione del 201 esimo anno della loro fondazione) e la Festa della Repubblica del 2 giugno u.s.. Se il riferimento va, invece, alle feste della Lega, quelle sono momenti politici del nostro Movimento, a cui ho sempre partecipato da oltre vent’anni e sempre parteciperò.

 

Nessuna reprimenda all'on Brambilla solo un aggiornamento

Nelle successive sei righe riferisce di una “tirata d’orecchie” all’On. Brambilla. Le posso concedere l’irritazione politica, che Lei Direttore può provare nei confronti della nuova compagine di Governo: giornalisticamente ci sta. Ma il suo interpretare come “reprimenda” un chiarimento dello stato reale dei fatti è quantomeno inopportuno: Michela non aveva avuto aggiornamenti diretti e ho colto l’occasione per riferire a tutti di come si stava procedendo. Se reprimenda fosse stata - e non lo era - penso che l’On. Brambilla non avrebbe avuto bisogno delle Sue “sciabolate” contro di me per rispondermi a tono. Con Michela Brambilla condivido temi importanti come la lotta alla violenza sugli animali e con lei lavorerò bene.

 

Serravalle strade, stazioni di servizio e villette

E veniamo alle dolenti e calunniose successive sei righe, dove ha perso la percezione del confine tra la critica e l’offesa alla altrui reputazione, a mezzo stampa. Tralasciando il “giovamento pecuniario” che avrei avuto in qualità di VicePresidente di Serravalle Strade (altro non è che il corrispettivo per il lavoro a suo tempo svolto), è il connubio “villette a schiera e pompe di benzina” che è grave e mi lascia sbalordita. E qui apro una dolorosa parentesi. Le pompe di benzina, così volgarmente da Lei descritte, altro non sono che due Stazioni di Servizio in concessione AGIP sulla SS36 in Mandello del Lario: progetto del 1985 di mio padre, morto da ormai quasi 14 anni, e proprietà di mia madre, lucida ottantunenne, che ha pure letto quanto Lei ha scritto..ahimè. Mio padre ci mise più di vent’anni per avere permessi e per poterle costruire. Ma non le vide finite, perché un cancro se lo portò via in meno di due anni. A me è toccato il disbrigo di un’infinità di ricorsi e controricorsi, tra Tar e Consiglio di Stato e chi ne ha più ne metta. E Lei ricorda molto bene la natura di queste vicende. Tutti ricorsi rigorosamente vinti, e dico tutti. So che rammenta pure questo. Quanto alle “villette” vorrei gentilmente avere da Lei (che pare essere informato di fatti a me non noti) indicazione di: luogo a cui si riferisce, nome del progettista e – soprattutto - mio qualsivoglia coinvolgimento. Ovviamente nel senso negativo che lascia intendere con mestiere, ma non per questo in forma meno grave. Anzi ne approfitto per fare memoria: anche Lei ha ricordato il mio ruolo di Assessore all’Urbanistica, per dieci lunghi anni. La invito ad andare a controllare presso il Tribunale ed il TAR se ho avuto processi in merito a questa mia attività amministrativa: non troverà nulla.

Il ponte di Annone

E passiamo alle ultime righe di “sbertucciamento” sul mio “visone a campana” – che allora portavo - (se la descrizione non Le è stata suggerita da una donna, devo dedurre sia Lei
l’appassionato di pellicce) e sul mio fisico non più smilzo. Sono gradita a mio marito e mi basta: per il resto nulla La giustifica dall’essere poco educato e per di più nei confronti di una donna. A volte, le assicuro, è meno rozzo “urlare”. Non Le perdono invece (come non Le perdoneranno anche altri), la Sua pantomima sul cantiere di Annone, con la sottoscritta dipinta grottescamente mentre dirige danzante un cantiere e le sue maestranze. Un po’ di rispetto Direttore … per una tragedia ed un luogo che ancorano suscitano angoscia e che attende giustizia e che non può in alcun modo diventare sfondo per uno scherno, peraltro di basso lignaggio. Dimenticavo ...la mia “maggioranza a pezzi”.. Avete così tanto scritto...descritto … e malscritto ai tempi che furono (10 anni fa) che ritornare sempre sullo stesso unico argomento finisce con il rendere ridicolo il suo giornale, non il battagliero Sindaco che sono orgogliosamente stato. Che bisogno ha di guardare così tanto al passato della nostra Lecco, quando avrebbe da scrivere molto sul presente..? … e non il mio!!
Non azzardo a darmi nessuna risposta, preferisco sentirle nelle sedi che riterrò più opportune.

E' ora di costruire, perché di distruzioni l’Italia è piena

Mi fermo qui, perché è bene ricordare con Leonardo Sciascia una regola di civiltà sempre più dimenticata: Rispetta il prossimo tuo come te stesso, e anche qualcosa di più. Soprattutto nella Politica, che resta il mestiere del bene comune. Davvero è ora di costruire, perché di distruzioni l’Italia è piena e non ne servono altre.

Antonella Faggi

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