L'Arcivescovo Monsignor Delpini ha fatto il suo ingresso ufficiale FOTO
Passaggio di testimone con il lecchese Monsignor Angelo Scola
Il nuovo Arcivescovo di Milano Monsignor Delpini ha fatto ieri il suo ingresso ufficiale in Duomo davanti a 6000 fedeli.
Il messaggio di Monsignor Delpini
«Non disperate dell’umanità, dei giovani di oggi, della società così come è adesso e del suo futuro. Dio continua ad attrarre con il suo amore. Ecco, il mio messaggio: la gloria del Signore riempie la terra. Dio ama ciascuno e rende ciascuno capace di amare come Gesù. Vi prego: lasciatevi avvolgere dalla gloria di Dio, lasciatevi amare, lasciatevi trasfigurare dalla gloria di Dio per diventare capaci di amare». Lo ha detto l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, in Duomo nell’omelia della Messa d’ingresso in Diocesi davanti a 6mila fedeli di cui mille sacerdoti.
Parole ecumeniche
Dal pulpito alto del Duomo, l’Arcivescovo ha quindi rivolto la «sua parola tremante nelle notte» a «fratelli e sorelle», come ha detto citando i versi della poesia “Fratelli” di Giuseppe Ungaretti. Nel suo abbraccio offerto - come ha tenuto a precisare - «non per pretendere una familiarità, piuttosto per un’intenzione di frequentazione quotidiana, di disponibilità ordinaria, di premurosa, discreta trepidazione per il destino di tutti» - mons. Delpini ha voluto includere i fratelli e sorelle cattolici, di altre confessioni e fedi, i non credenti.
Il pensiero alle istituzioni
Infine rivolgendosi alle istituzioni civili l’Arcivescovo ha sottolineato: «Mi preme dichiarare un’alleanza, un sentirci dalla stessa parte nel desiderio di servire la nostra gente e di essere attenti anzitutto a coloro che per malattia, anzianità, condizioni economiche, nazionalità, errori compiuti sono più tribolati in mezzo a noi».
Il passaggio di testimone con il lecchese Scola
Durante la Celebrazione, alla consegna del Pastorale di San Carlo, l'Arcivescovo emerito, il cardinale Angelo Scola, ricordando le parole che aveva detto il cardinale Martini al cardinale Tettamanzi, ha sottolineato: «Non Ti dirò, come i nostri predecessori, che questo pastorale Ti sarà pesante, perché la Tua lunga esperienza Ti consente di saperlo di già. Voglio invece formularti un augurio, in unione con tutti i vescovi delle Chiese di Lombardia di cui sei Metropolita. Con l’aiuto di Gesù, di Maria, dei Santi, dei fedeli e di tutti gli uomini di buona volontà, il Tuo cammino sia spedito e carico di frutti. Quella di oggi è per te un inizio e ogni inizio è una nascita come efficacemente scrive Péguy».