Cosa sta succedendo nel Mediterraneo? La testimonzianza di due soccorritori saliti sulle navi
Importante appuntamento domani sera a Calolzio
La vicenda Aquarius in particolare e la posizione del nuovo Governo gialloverde in materia di immigrazione in generale, stanno tenendo banco in tutta Italia. Anche a Lecco la discussione è accesa e proprio per far chiarezza e fornire una preziosa testimonianza Qll, ovvero Qui Lecco Libera, Circolo Spazio Condiviso, Comunità il Gabbiano e l'associazione Altra via hanno organizzato un importante momento di approfondimento, intitolata Porto sicuro, cosa sta succedendo nel Mediterraneo?, in programma domani, giovedì 14 giugno, alle 21, presso il Circolo Spazio Condiviso di Calolziocorte in piazza Regazzoni.
Cosa sta succedendo nel Mediterraneo
"Rifiutandosi di indicare alcuna destinazione alla barca Aquarius, il governo italiano ha messo a repentaglio la vita di centinaia di persone nel Mediterraneo (tra migranti ed equipaggio) e si è reso completamente inadempiente verso precisi obblighi indicati dal diritto internazionale ed interno" spiegano gli organizzatori. "Come ha chiarito l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, infatti, “il diniego di accesso ai porti italiani a imbarcazioni che abbiano effettuato il soccorso in mare comporta la violazione degli articoli 2 e 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo”. La campagna diffamatoria contro le Ong si basa su notizie false diffuse in questi anni".
I dati
Tra il 2014 e il 2017 sono state salvate nel Mediterraneo 611.414 persone. 114.910 salvate da Ong (coordinate dalla Guardia costiera), 309.490 da Guardia Costiera, Guardia di Finanza e Marina Militare italiane (elaborazione di Altreconomia). "Seguendo il discorso del governo in carica, dovremmo chiudere i porti anche a loro. In realtà, le Ong sono occhi che si vogliono bendare".
Gli ospiti della serata
Per far chiarezza e rispondere a ogni dubbio, domani a Calolzio interverranno due testimoni dei soccorsi in mare. Si tratta di Giovanna Scaccabarozzi, medico, che ha lavorato su diverse imbarcazioni nel Mediterraneo, e Riccardo Gatti della ong ProActiva Open Arms. "Il loro contributo è un prezioso appiglio nella palude di questi giorni. Per restare umani e smontare le fake news".