24ESIMO RACCONTO

Le Stelle sul Soffitto: il conflitto che non chiede vittoria

Rimanere nel dialogo, anche quando non c’è una risposta

Le Stelle sul Soffitto: il conflitto che non chiede vittoria

Non tutti i conflitti devono avere una soluzione immediata o un vincitore.
A volte restare nell’ascolto, nel dialogo e nella ricerca condivisa è più fertile della forza o delle risposte definitive.

La storia di oggi, mercoledì 24 dicembre 2025, del calendario digitale Le Stelle sul Soffitto, ci insegna che la pace e la verità nascono dall’ascolto reciproco, non dall’imposizione; e che l’incertezza può essere uno spazio creativo e collettivo, non una minaccia.

La storia finale di questo bellissimo viaggio iniziato il primo dicembre?
Siamo certi che domani, nel giorno di Natale, ci meritiamo tutti una sorpresa.

Così come ci meritiamo l’opportunità di tenere tra le mani le parole che abbiamo letto (e che leggeremo), accompagnate da splendide immagini, grazie al libro che verrà stampato in primavera.
Grazie ai fondi raccolti, verrà sostenuto il progetto “Gaza Chiama,  Lecco Risponde”, portando sollievo e nuove opportunità dove ce n’è più bisogno.

Nella tenda-scuola di Nuseirat, l’ingegnere Mohammed Nassar, con impegno straordinario, offre istruzione e accoglienza a circa 200 bambini: piccoli germogli di un futuro possibile.

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Le Stelle sul Soffitto: il conflitto che non chiede vittoria

Il pianeta delle favole (o La favola del favoliere ribelle)

di Nicola Borghetti

In un pianeta lontano, in una galassia lontanissima, c’era un’antichissima civiltà che non combatteva guerre, né stringeva alleanze con il ferro e il fuoco. Ogni volta che un conflitto minacciava di scoppiare, veniva proclamata la Sospensione delle Armi.

In quel tempo sospeso, non si impugnavano spade né si alzavano scudi: si accendevano invece i fuochi al centro delle piazze e si convocavano i favolieri.

Così avevano inizio i Giochi delle Parole, un rito solenne in cui la verità non si conquistava con la forza, ma con il racconto.

I favolieri erano i veri campioni di quel mondo: narratori di leggende, tessitori di sogni, custodi delle parole antiche. Seduti su pietre scolpite o in piedi davanti alla folla, iniziavano a raccontare. CONTINUA A LEGGERE QUI