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74 persone ancora da ritrovare: a Lecco un tavolo di confronto su scomparse e dolore delle famiglie

Dati 2024-2025 mostrano un aumento delle denunce, soprattutto di minori e uomini; esperti e istituzioni discutono prevenzione, ricerche e supporto psicologico alle famiglie.

74 persone ancora da ritrovare: a Lecco un tavolo di confronto su scomparse e dolore delle famiglie

Sono numeri che pesano come macigni quelli che emergono dai dati lecchesi sulle persone scomparse. Nel corso del 2024, in provincia di Lecco, sono state presentate 118 denunce: 59 persone sono state ritrovate, mentre 59 risultano ancora da rintracciare.

 

I dati del 2024

I dati del 2025, seppur parziali, mostrano un trend altrettanto significativo: fino al mese di novembre si contano 132 denunce, con 58 ritrovamenti e 74 persone ancora da ritrovare. Sul dato complessivo incide in maniera rilevante il fenomeno dell’allontanamento volontario dei minorenni stranieri dalle comunità affidatarie. Le scomparse dei minori risultano nettamente superiori a quelle degli adulti, così come le denunce che riguardano gli uomini sono maggiori rispetto a quelle riferite alle donne.

 

I dato del 2025

È in questo contesto che si è svolto il 13 dicembre 2025 nella Sala Don Ticozzi di Lecco, un tavolo di confronto dedicato al tema delle persone scomparse, organizzato in occasione della Giornata nazionale a loro dedicata. Un momento di riflessione profonda e condivisa, aperto alla cittadinanza, volto a fornire strumenti psicologici e operativi per affrontare un fenomeno complesso e doloroso che coinvolge l’intera comunità.

74 persone ancora da ritrovare: a Lecco un tavolo di confronto su scomparse e dolore delle famiglie

Ad aprire l’incontro è stato lo scrittore e medico Andrea Vitali, che ha proposto la lettura di due brani inediti incentrati sul dolore della perdita. Attraverso la forza evocativa della parola, Vitalì ha accompagnato il pubblico in un percorso di empatia e sentimento, offrendo una chiave di accesso umana e rispettosa a un tema di grande delicatezza.

Sono seguiti i saluti istituzionali del Prefetto di Lecco Paolo Ponta, del Vicepresidente della Provincia Mattia Micheli e del Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, che hanno ribadito l’impegno delle Istituzioni nel garantire attenzione, memoria e cura a ogni singolo caso di scomparsa. «Dietro ogni nome – ha sottolineato il Prefetto – c’è una storia interrotta, una famiglia in attesa. È dovere delle Istituzioni fare in modo che nessuno venga dimenticato».

Il confronto è poi entrato nel vivo con gli interventi dialogativi degli esperti: il professor Fabio Sbattella, psicologo dell’emergenza e docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, autore del volume Persone scomparse. Aspetti psicologici dell’attesa e della ricerca; la Viceprefetto aggiunto Vanessa Clemente, dirigente dell’area dedicata alla Protezione civile della Prefettura; il dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Lecco, dottor Pierluigi Danza, affiancato dall’Ispettore Italo Cantù.

Il professor Sbattella ha approfondito gli aspetti psicologici della scomparsa, soffermandosi sul vissuto di chi resta: il disagio giovanile, il silenzio dell’assente, i meccanismi proiettivi, il tempo sospeso e il cosiddetto “lutto congelato”, definendo l’assenza come «uno schermo bianco su cui si proiettano tutte le immagini di chi attende risposte». Ha inoltre illustrato il ruolo dello psicologo nelle ricerche, dal sostegno alle reti relazionali al missing profiling, fino alla preparazione relazionale delle squadre operative e al supporto post-intervento per gli operatori.

Il dottor Danza e l’Ispettore Cantù hanno spiegato la natura delle domande poste ai familiari dello scomparso, talvolta pressanti ma necessarie per orientare tempestivamente, nelle prime ore, l’azione delle squadre di ricerca e soccorso. Hanno inoltre illustrato l’approccio seguito nella raccolta della denuncia e, attraverso il racconto di casi concreti, hanno restituito umanità ai numeri che compaiono nei report sulle scomparse.

La dottoressa Clemente ha chiarito la distinzione tra dispersi e scomparsi e il significato che la scomparsa assume nel tempo, richiamando anche riferimenti storici ai dispersi di guerra e al culto del Milite Ignoto. Ha ripercorso la nascita del Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse, illustrato i dati disponibili sul fenomeno e descritto l’organizzazione e il coordinamento delle ricerche sul territorio, soffermandosi sui piani territoriali e sui protocolli vigenti, in particolare quello tra il Commissario Straordinario e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per la ricerca degli scomparsi all’estero. Ampio spazio è stato dedicato anche alla prevenzione delle scomparse di persone vulnerabili e all’impiego delle nuove tecnologie, come droni termici, elicotteri e sistemi di geolocalizzazione.

Particolarmente significativa è stata la partecipazione delle famiglie degli scomparsi dell’Associazione Penelope, che hanno espresso apprezzamento per l’attenzione e la sensibilità dimostrate dalle Istituzioni, trovando conforto negli strumenti di intervento illustrati. Fin dall’apertura dei lavori, il pensiero è stato rivolto soprattutto a loro, ricordando come il periodo natalizio non rappresenti per tutti un tempo di serenità.

Dalla discussione è emersa con forza la complessità del fenomeno delle persone scomparse, che riguarda minori, anziani, persone fragili e non, e che richiede un approccio integrato. È stato sottolineato il ruolo fondamentale del volontariato e delle associazioni che affiancano le Istituzioni nelle ricerche e nel sostegno ai familiari.

Le Istituzioni hanno assunto un duplice impegno: garantire strumenti efficaci di ricerca e indagine e offrire supporto psicologico e umano alle famiglie, chiamate a vivere un dolore spesso invisibile e prolungato. Come richiamato in conclusione, solo unendo le forze – Istituzioni e comunità – attraverso prevenzione, prontezza operativa e umanità, è possibile restituire dignità, giustizia e speranza a chi è stato inghiottito dal silenzio dell’assenza.