Nel Lecchese campagna choc contro l'aborto
Forte e discussa iniziativa contro la legge che ha sottratto decine di migliaia di donne, spesso minorenni, alla tragedia delle mammane e dell'aborto clandestino.
Nel Lecchese campagna choc contro l'aborto. Per tutta la settimana, da oggi fino a tutto il 26 maggio, la provincia di Lecco e quella di Como saranno percorse da due camion vela che vogliono "ricordare il fallimento della legge 194 sull’aborto, a quarant’anni dalla sua introduzione in Italia". Questo a detta dei promotori dell'iniziativa. Diversi attivisti hanno infatti aderito alla campagna nazionale di ProVita Onlus. Un inziativa che senza dubbio fa discutere non poco.
La legge
Ricordiamo che la legge 194, che ha legalizzato l'interruzione volontaria di gravidanza in Italia, ha sottratto decine di migliaia di donne, spesso minorenni, alla tragedia delle mammane e dell'aborto clandestino. Era il 22 maggio 1978 quando la legge fu approvata, dopo anni di battaglie soprattutto da parte dei Radicali, per poi venire definitivamente confermata dal fallimento del referendum abrogativo del 1981.
Campagna choc contro l'aborto
“I camion vela e i manifesti di ProVita, dislocati in 100 Province italiane, lanciano messaggi diversi – hanno spiegato gli organizzatori – . Da Non sono un fatto politico, non sono un’invenzione della Chiesa. Sono un bambino, guardami, a quelli già presenti nei maxi manifesti affissi in molte città italiane, come risposta all’assurda censura del sindaco di Roma, Virginia Raggi: Tu eri così a 11 settimane. Tutti i tuoi organi erano presenti. Il tuo cuore batteva già dalla terza settimana dopo il concepimento. Già ti succhiavi il pollice. E ora sei qui perché la tua mamma non ha abortito”.
I camion
“E per chi vuole dimenticare le alternative possibili all’aborto, altri camion vela e manifesti ricordano: Mamma, non ti pentirai di avermi avuto…E se proprio non puoi tenermi con te, dammi in adozione, fammi vivere! La più grande campagna pro life di ProVita vuole così essere in difesa dei bambini, che hanno il diritto di vivere. E in difesa delle donne, che per una scelta tragica, per quelle morti assurde, ingiuste, possono patire conseguenze fisiche e psichiche senza che la legge obblighi medici, consultori, ospedali a informarle adeguatamente” hanno concluso gli organizzatori.
La legge
Ricordiamo che la legge 194, che ha legalizzato l'interruzione volontaria di gravidanza in Italia, ha sottratto decine di migliaia di donne, spesso minorenni, alla tragedia delle mammane e dell'aborto clandestino. Era il 22 maggio 1978 quando la legge fu approvata, dopo anni di battaglie soprattutto da parte dei Radicali, per poi venire definitivamente confermata dal fallimento del referendum abrogativo del 1981.