sostenibilità ambientale e innovazione

Legambiente: “L’impianto di Sala al Barro tra i migliori cantieri della transizione ecologica in Lombardia”

Inaugurato nel 2006, l’impianto, di proprietà di Fassa Bortolo, si sviluppa su una superficie di 14.000 metri quadrati, e grazie al percorso incentrato in questi anni su innovazione e sostenibilità, sta registrando una resa produttiva superiore al 20% rispetto a uno stabilimento tradizionale

Legambiente: “L’impianto di Sala al Barro tra i migliori cantieri della transizione ecologica in Lombardia”

In Lombardia l’impianto di Sala al Barro è stato inserito tra i migliori cantieri della transizione ecologica censiti e mappati da Legambiente con la sua campagna nazionale. Inaugurato nel 2006, l’impianto, di proprietà di Fassa Bortolo, si sviluppa su una superficie di 14.000 metri quadrati, e grazie al percorso incentrato in questi anni su innovazione e sostenibilità, sta registrando una resa produttiva superiore al 20% rispetto a uno stabilimento tradizionale. Le caratteristiche dell’impianto sono state illustrate oggi, mercoledì 12 novembre 2025, in conferenza stampa a Sala al Barro, in occasione della 35esima tappa della campagna nazionale “I cantieri della transizione ecologica” di Legambiente che dal 2023 sta raccontando dal nord al sud della Penisola storie e progetti che puntano su sostenibilità ambientale e innovazione, mappati e censiti anche sul sito https://cantieridellatransizione.legambiente.it/.

Legambiente: “L’impianto di Sala al Barro tra i migliori cantieri della transizione ecologica in Lombardia”

“Prima parola d’ordine riciclo e recupero – sottolineano da Legambiante – Lo stabilimento produce materiali per l’edilizia di nuova generazione utilizzando gran parte di materie prime riciclate, provenienti da altri processi industriali, come quelli metallurgici e chimici. In alcuni prodotti, come i massetti autolivellanti, la quota di materiale riciclato raggiunge il 35% del totale. Un dato importante che testimonia come le sia possibile ridurre il prelievo da cava indirizzandosi sul recupero e il materiale da riciclo. Anche le polveri sottili catturate dai filtri vengono riutilizzate nel ciclo produttivo, mentre le pedane in legno, unici scarti dello stabilimento a parte gli imballaggi, sono inviati a una segheria locale per essere trasformati in pallet”.

“Seconda parola d’ordine: tecnologie pulite – proseguono dall’associazione ambientalista – L’impianto è dotato di filtri d’aria di ultima generazione, con emissioni fino a cinque volte inferiori ai limiti di legge, e di barriere fonoassorbenti che rendono impercettibile il rumore all’esterno. Ciò consente di ridurre i consumi energetici e le emissioni, garantendo al contempo una qualità costante del prodotto. Inoltre, il sito impiega due turni giornalieri anziché tre migliorando il benessere degli abitanti e dei lavoratori”. “Terza parola d’ordine: riconversione industriale e attenzione per i lavoratori – aggiungono – L’impianto è frutto di un’attenta progettazione che ha recuperato un vecchio sito dedicato alla produzione della calce (acquisito nel 2000 da Fassa Bortolo) trasformandolo in un insediamento all’avanguardia. Ogni dettaglio dello stabilimento è stato studiato per integrarsi nel contesto urbano e paesaggistico: la torre di miscelazione riprende i colori della roccia del Monte Barro, creando continuità visiva con la montagna, mentre aree verdi e nuove piantumazioni circondano lo stabilimento mitigando l’impatto visivo e migliorando la qualità dell’aria. Circa il 60% dei dipendenti opera da oltre dieci anni, una testimonianza concreta di un modello industriale che unisce efficienza, sostenibilità e responsabilità sociale”.

Infine, una grande attenzione ai controlli: “Quarta parola d’ordine: controlli – concludono infatti da Legambiente – Ogni sei mesi lo stabilimento viene sottoposto a controlli da parte di un ente esterno che valuta inquinamento ambientale e acustico. I dati vengono trasmessi ad ARPA Lombardia, che può comunque in qualsiasi momento accedere per effettuare test a sorpresa”.

Alla conferenza stampa sono intervenuti Giorgio Zampetti, direttore nazionale di Legambiente, Lorenzo Bernardi, direttore Ambiente, Salute e Sicurezza Fassa Bortolo, Pasquale Dentuto, direttore Stabilimento di Sala al Barro (LC), Bortolo Fassa, Presidente Fassa Bortolo, Piergiovanni Montanelli, Sindaco di Galbiate (LC) e Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia. La conferenza è stata seguita dalla visita all’impianto, che negli anni è diventato punto di riferimento per gli operatori edili, al servizio del territorio della Lombardia, del Piemonte, della Valle d’Aosta, fino alla Svizzera, con doppia linea di miscelazione e sistemi di controllo computerizzati.

“Oggi innovazione, tecnologie pulite e conoscenze adeguate – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – rappresentano la chiave vincente per accelerare quel percorso di transizione ecologica necessario e fondamentale anche nel settore dell’edilizia, arrivando a produrre prodotti di qualità attraverso il recupero e riciclo degli inerti provenienti dall’edilizia e da altri materiali. In questo modo si potrà ridurre anche il materiale estratto in cava con una progressiva riduzione delle attività estrattive. Come abbiamo spiegato anche nel nostro ultimo report Cave, presentato di recente a Ecomondo, l’industria edile deve stare al passo con la transizione ecologica. Oggi, peraltro, ci sono già diverse buone pratiche e realtà, come questa, che stanno percorrendo questa strada, però è importante che anche a livello normativo si supporti quanto si sta facendo a partire dal decreto end of waste dedicato e al tempo stesso è importante che si renda economica­mente vantaggioso l’utilizzo di materiali provenienti da recupero e riciclo a fronte di quelli vergini”.

Legambiente ricorda che nei principali Paesi europei dove c’è stata una po­litica di progressiva riduzione del conferimento degli scarti edili in discarica, accompagnata da un’attenta incentivazione del riciclo per tutti gli usi compatibili, i risultati sono evidenti, con l’aumento costante della quantità di materiale riciclato e riutilizzato nell’industria delle costru­zioni. L’Italia deve dunque accelerare la strada in questa direzione.

“L’edilizia – commenta Bortolo Fassa, presidente di Fassa Bortolo – è un comparto chiave per realizzare la transizione verso un modello più sostenibile e circolare. Ecco perché anche quest’anno rinnoviamo con entusiasmo il nostro impegno nella campagna di Legambiente, che valorizza proprio i protagonisti della transizione ecologica in Italia. L’impianto di Sala al Barro è un ottimo esempio di cosa intendiamo in Fassa per progettazione intelligente e sostenibile. Un impianto nato guardando all’intero ciclo di vita dei nostri prodotti: approvvigionamento di materia prima (il più possibile riciclata), quantità e qualità del prodotto finito, gestione degli scarti e delle emissioni. Pianificando fin da principio tutti e tre questi aspetti abbiamo creato un sistema integrato con l’ambiente e le persone, che rappresenta al tempo stesso un punto di riferimento per il settore edile di tutto il Nord-Ovest”.

L’impianto di Sala al Barro è il terzo stabilimento di proprietà di Fasso Bortolo indicato da Legambiente tra i “migliori cantieri nazionali della transizione ecologica in Italia”. Prima di questo impianto, nel 2024 l’associazione ambientalista ha censito e mappato sul sito della sua campagna anche il polo produttivo di Calliano, in Piemonte, in provincia di Asti, nel Basso Monferrato, dove si producono lastre in cartongesso Gypsotech di alta qualità puntando sull’estrazione del gesso utilizzando cave sotterranee con un ridotto impatto su paesaggio e ambiente, e sulla lavorazione del materiale con processi innovativi e circolari. Nell’ottobre del 2023 ha censito anche l’impianto di Ceraino di Dolcé (VR)emblematico dal punto di vista dell’economia circolare che, a seguito di un intervento di revamping impiantistico, tecnologico e gestionale, è alimentato al 100% da polverino di legno, con un conseguente azzeramento della componente CO2 da combustibile di origine fossile.