Maxi frode fiscale: ai domiciliari due lecchesi nell'operazione Domus Aurea

Nei guai due donne, entrambe dipendenti dell'imprenditore Malaspina.

Maxi frode fiscale: ai domiciliari due lecchesi nell'operazione Domus Aurea
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Frodavano il fisco con la fantasia di Walt Disney: fatture per lavori inesistenti e perizie “ad hoc”. Ventuno arresti, 27 sequestri tra immobili, terreni e quote societarie, oltre 100 militari in campo, 42 società finite nel mirino della Finanza e della Procura. In carcere, l’imprenditore edile Giuseppe  Malaspina, vimercatese, considerato dagli inquirenti il “Deus ex machina” dell’intera attività finita sotto la lente delle Fiamme gialle. Agli arresti domiciliari anche una  due donne lecchesi.  Si tratta di M.B., 47 anni, dipendente dell'imprenditore Malaspina e secondo gli investigatori suo prestanome e di  E.P, 49 anni con casa a Lomagna.

Operazione “Domus Aurea”

Sono i numeri dell’operazione “Domus Aurea”, un’indagine della Gdf e della Procura di Monza partita nel 2014 dopo un esposto su un’operazione immobiliare del 2010. Da lì, il via alle indagini che avevano portato ad aprile al sequestro delle quote societarie dell’Hotel “Ca’ Segredo” a Venezia.

Fantasiosi come Walt Disney

“I protagonisti di questa vicenda avevano una fantasia paragonabile a quella di Walt Disney”, ha spiegato il procuratore capo di Monza, Luisa  Zanetti. A vantarsene erano loro stessi in una delle tante intercettazioni finite agli atti. Al termine dell’operazione la Guardia di finanza ha effettuato sequestri (immobili, terreni e quote societarie) per 9 milioni di euro e altri sequestri per quasi 10 milioni di euro. L’imprenditore con la complicità di familiari, collaboratori, professionisti e persone di fiducia aveva “creato” una realtà imprenditoriale fittizia, parallela a quella reale nel campo dell’edilizia.

Le ruspe per distruggere tutto

Sentendosi ormai “braccati” e sotto osservazione degli investigatori, i componenti dell’organizzazione avevano cercato di distruggere fatture false e tutta la documentazione dei loro affari addirittura con una ruspa e un camion in partenza probabilmente verso una discarica.

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