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Lecco celebra il bicentenario di Graziano Tubi tra storia, musica e innovazione

Un convegno-spettacolo tra armonium, diario di viaggio e impegno sociale per ricordare l’industriale e filantropo lecchese

Lecco celebra il bicentenario di Graziano Tubi tra storia, musica e innovazione

Nel pomeriggio di ieri,  sabato 8 novembre 2055, il salone Neogotico di Officina Badoni a Lecco ha ospitato un convegno-spettacolo dedicato al bicentenario di Graziano Tubi, organizzato dall’Associazione Giuseppe Bovara – “Archivi di Lecco e della Provincia” in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lecco e con il patrocinio di Officina Gerenzone aps e Confindustria Lecco Sondrio.

Lecco celebra il bicentenario di Graziano Tubi tra storia, musica e innovazione

Per due ore intense, il pubblico presente ha potuto scoprire i molteplici aspetti della vita di Graziano Tubi (1825-1904), industriale, meccanico, inventore ed enologo di origini milanesi, ma lecchese d’adozione dopo il 1868, anno in cui fondò a Lecco la celebre fabbrica di armonium. Presenti anche una delegazione di Agnadello, città natale della madre di Tubi, Angela Sansoni, a cui è dedicato l’asilo locale, in segno di legame con la memoria del personaggio.

L’incontro è stato introdotto dall’ingegner Adriano Alderighi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lecco, che ha sottolineato il valore di un personaggio che, pur laureatosi in legge, si appassionò autonomamente alle materie meccaniche, tanto da essere spesso chiamato “Signor Ingegnere” nei documenti. Il filo conduttore dell’evento è stato il diario del 1857 scritto da Tubi durante il suo viaggio in Algeria, letto da Gianfranco Scotti, che ha saputo trasportare gli ascoltatori nell’atmosfera vivace dell’epoca. La lettura è stata intervallata da brani musicali suonati all’armonium dal maestro Marco Dell’Oro, che ha anche illustrato la storia e il funzionamento dello strumento inventato proprio nella fabbrica fondata da Tubi.

Diversi relatori hanno approfondito gli aspetti più significativi della vita e dell’opera di Tubi. Umberto Calvi ha raccontato i tratti biografici e il percorso formativo dell’industriale, cominciato sin dalla casa paterna, mentre Matteo Possenti ha illustrato la sfida tecnologica dell’elica applicata alle locomotive per superare le pendenze, un progetto rimasto incompiuto. Paolo Colombo ha commentato l’opuscolo di Tubi dedicato all’urbanistica di Lecco, sottolineando come le sue osservazioni sulle criticità del territorio siano rimaste in gran parte inascoltate.

Anna Maria Molinari ha ripercorso la filantropia musicale di Tubi, raccontando come sostenne l’opera I Promessi Sposi di Errico Petrella, finanziando non solo il lavoro del compositore, ma anche le spese della sua permanenza in Villa Manzoni. Francesco D’Alessio ha evidenziato l’impegno precoce di Tubi, come Deputato del Regno, sulle problematiche della sicurezza sul lavoro, promuovendo maggiore formazione per gli operai e istituendo commissioni di vigilanza esterne.

L’evento si è concluso con un buffet ispirato alla cultura algerina e dedicato all’opera rossiniana L’italiana in Algeri, a suggellare la figura di Tubi, uomo schivo ma sempre pronto alla convivialità con gli amici, come ricordava l’amico Vespasiano Bignami.