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Scuola a Lecco: tre milioni e 282 mila euro per innovazione e inclusione

Un investimento che coinvolge complessivamente 4.704 alunni, in un quadro in cui solo la secondaria di primo grado registra un calo di iscritti: 87 studenti in meno, ovvero quattro classi in meno rispetto all’anno precedente

Scuola a Lecco: tre milioni e 282 mila euro per innovazione e inclusione

Tre milioni e 282 mila euro per garantire a ogni studente lecchese – dai più piccoli dell’infanzia fino ai ragazzi delle medie – una scuola più moderna, inclusiva e aperta al futuro. È questa la cifra che l’assessore all’Istruzione del Comune di Lecco  Emanuele Torri ha portato ieri, giovedì 6 novembre 2025, sul tavolo della Commissione 4, chiamata a discutere il Piano del diritto allo studio 2025-2026 di Lecco.

Un investimento che coinvolge complessivamente 4.704 alunni, in un quadro in cui solo la secondaria di primo grado registra un calo di iscritti: 87 studenti in meno, ovvero quattro classi in meno rispetto all’anno precedente.

Scuola a Lecco: tre milioni e 282 mila euro per innovazione e inclusione

«Abbiamo cercato di mantenere saldo l’impegno verso tutte le fasce d’età», ha spiegato Torri, «dall’infanzia alla scuola media, senza dimenticare i 300 alunni con disabilità».

In aula, accanto a lui, alcuni docenti delle scuole De Amicis e Tarelli hanno raccontato le sperimentazioni didattiche in corso: metodi innovativi come “Scuola senza zaino” e “Montessori” che – sottolineano gli insegnanti – rappresentano una vera opportunità, raramente offerta da istituti pubblici.

Novità del Piano del diritto allo studio

Tra le novità del piano figurano 35 progetti proposti gratuitamente alle scuole e 27 sostenuti economicamente dal Comune.

I due filoni principali sono:

  1. La lotta contro la violenza di genere

  2. L’educazione all’affettività

Tra i progetti più attesi, “Hey!”, un percorso pensato per accompagnare gli adolescenti nella fase della pubertà. «È un’iniziativa a cui tengo molto», ha detto Torri, anticipando anche futuri incontri pubblici con gli studenti, tra cui uno con Giulio Cecchettin.

Altri interventi: competenze digitali e attività artistiche

L’assessore ha poi illustrato altri interventi: dallo sviluppo delle competenze digitali al potenziamento delle attività motorie in vista del passaggio della Fiamma olimpica, fino ai laboratori artistici e musicali promossi alla scuola Stoppani per contrastare la dispersione scolastica, in particolare tra i giovani di seconda generazione.

«Vogliamo dare ai ragazzi la possibilità di scoprirsi e riscoprirsi, di trovare spazi sani di espressione», ha spiegato.

Non manca l’attenzione ai nuovi arrivati: per gli studenti stranieri saranno organizzate vere e proprie “full immersion” di lingua italiana, sempre nell’ambito del Piano di diritto allo studio.

Interrogativi e proposte dei consiglieri

A sollevare interrogativi concreti è stata la consigliera Lorella Cesana, che ha apprezzato le sperimentazioni ma ha chiesto chiarezza sul loro futuro.

«Bellissime queste esperienze», ha osservato, «ma il tema è: e poi? C’è modo di far proseguire questi bambini alla scuola secondaria con lo stesso metodo, evitando che restino solo classi “spot”?».

Cesana ha inoltre chiesto aggiornamenti sui lavori alla scuola De Amicis, ancora ospitata nei moduli di via Castagnera, e ha proposto di valutare l’attivazione di un servizio Piedibus per decongestionare il traffico in zona Piccola, verso il Collegio Volta.

Torri non si è sottratto alle risposte: «Finché le scuole lavorano sulla sperimentazione io le appoggerò. Se ci fosse la possibilità di estendere questi percorsi anche alle secondarie, il Comune sarebbe pronto a sostenerle. Ma serve una scelta condivisa e docenti formati, perché i costi non sono indifferenti».

Sui tempi dei lavori della De Amicis, l’assessore ha confermato: «Proseguono regolarmente, contiamo di concluderli entro settembre 2026. Nella peggiore delle ipotesi, a gennaio 2027 gli studenti torneranno nello stabile storico».

Risorse e impegno per la scuola

Infine, una riflessione più ampia: «Negli ultimi cinque anni abbiamo sempre aumentato le risorse per la scuola: oggi ci sono 100mila euro per i servizi di conciliazione, 700mila per l’assistenza educativa, 85mila per i progetti, oltre ai fondi per le borse di studio. Se la domanda è “vorremmo più soldi”, la risposta è sì, perché non si fa mai abbastanza per la scuola».

Andrea Gianviti