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Guglielmo Eugenio Vavassori della Omet di Molteno premiato al Quirinale con la Stella al Merito del Lavoro

Il Maestro del Lavoro lecchese riceve l’onorificenza dal Presidente Mattarella

Guglielmo Eugenio Vavassori della Omet di Molteno premiato al Quirinale con la Stella al Merito del Lavoro

Si è svolta oggi, venerdì 17 ottobre  al Quirinale la cerimonia di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro 2025, con la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tra i lavoratori premiati per perizia, impegno e buona condotta morale figura Guglielmo Eugenio Vavassori, OMET, Molteno.

Guglielmo Eugenio Vavassori della Omet di Molteno premiato al Quirinale con la Stella al Merito del Lavoro

Le onorificenze, conferite dal Presidente della Repubblica su proposta del Ministro del Lavoro, attribuiscono ai decorati il titolo di “Maestro del Lavoro”. Tra gli altri premiati figurano, tra gli altri, Mauro Fari (Verres), Roberto Giovati (Novi Ligure), Fulvia Ginnante (Genova), Marco Santachiara (Genova), Alberto Moioli (Val Brembilla) e Thomas Pardeller (Bolzano).

Alla cerimonia erano presenti anche il Ministro del Lavoro Marina Calderone, il Presidente della Federazione Nazionale Maestri del Lavoro Elio Giovati, il Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana, il Vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio e il Presidente della Corte Costituzionale Giovanni Amoroso.

Mattarella: “Salari siano strumento di equità”

Nel suo discorso, il Presidente Mattarella ha ricordato il valore etico e civile del lavoro:

“Il lavoro costituisce elemento permanente del nostro modello di comunità, rappresentando, al tempo stesso, un diritto e un dovere, perché realizza le aspettative di crescita delle persone ed esprime i doveri di solidarietà e coesione sociale del Paese”.

Rilevando i profondi cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, ha aggiunto:

“Il lavoro sta cambiando. Occorre inserirsi nei cambiamenti, per governarli e orientarli in direzione della giustizia e del rispetto di ogni persona”.

Pur riconoscendo un trend positivo dell’occupazione, Mattarella ha ammonito sui rischi legati alla transizione:

“Il lavoro oggi procede a velocità diverse. Si creano diaframmi tra categorie, generazioni, lavoratori e lavoratrici, italiani e stranieri, territori e livelli di competenza tecnologica”.

Sottolineando l’importanza di salari equi, il Presidente ha richiamato l’attenzione su contratti pirata e disuguaglianze:

“Oltre mille i contratti collettivi nazionali depositati al Cnel, di cui duecentocinquanta nei soli settori del turismo e del terziario. Tra questi, vi sono contratti firmati da rappresentanze scarsamente rappresentative, con forme di dumping contrattuale che riducono diritti, tutele e salari, creando concorrenza sleale fra imprese”.

Mattarella ha evidenziato inoltre l’aumento degli squilibri retributivi:

“Dinamiche di mercato concorrono ad ampliare questi squilibri nelle retribuzioni. Ne nasce un aspetto a cui non si può sfuggire quando tante famiglie sono sospinte sotto la soglia di povertà nonostante il lavoro di almeno uno dei componenti, mentre super manager godono di remunerazioni centinaia, o persino migliaia di volte superiori a quelle dei dipendenti”.

Rivolgendosi ai giovani e al futuro del Paese:

“Ben sappiamo come i salari siano stati lo strumento principe nel nostro Paese per ridurre le disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti dell’innovazione e del progresso. È una questione che non può essere elusa perché riguarda il futuro dei nostri giovani, troppi dei quali sono spinti all’emigrazione, spesso a causa di retribuzioni di ingresso troppo basse”.

Richiamando l’articolo 36 della Costituzione, Mattarella ha concluso:

“Ogni lavoratore deve avere una retribuzione proporzionata e sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.

La cerimonia ha inoltre reso omaggio ai caduti sul lavoro, consegnando Stelle alla memoria ai familiari di Angelo Catania, Maurizio Curti e Loris Nadali.

“Non ci stancheremo di ripeterlo: il lavoro non può significare rischio di vita. Angelo, Maurizio, Loris, oggi dovrebbero essere qui con noi”.

Infine, il Presidente ha ringraziato i Maestri del Lavoro per il loro impegno nella formazione delle nuove generazioni:

“I Maestri del Lavoro, con le loro testimonianze e attività, hanno raccolto un patrimonio dal quale possiamo trarre energie, fiducia e impegno. Vi ringrazio per quanto fate. Sono certo che continuerete nell’interesse di tutti”.

“Sappiamo che è stato il lavoro il motore della crescita economica e sociale dell’Italia. La piena occupazione è un orizzonte che oltre la dignità riguarda la libertà. Auguri a tutti i Maestri del Lavoro: continuate con energia, nell’interesse del Paese”.