Non un’autocelebrazione, ma un percorso sensoriale che attraversa due decenni di impegno sociale, inclusione lavorativa e costruzione di welfare territoriale. Così la Cooperativa Paso ha scelto di festeggiare, sabato 11 ottobre, i suoi vent’anni di attività, trasformando Villa Greppi in un punto d’incontro tra istituzioni, imprese, cooperative e cittadini. Mettendosi in ascolto: in ascolto delle aziende che hanno creduto nei suoi progetti, delle istituzioni che hanno costruito insieme un pezzo di welfare territoriale, delle persone che ogni giorno danno vita alla realtà.
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Il racconto di aziende e istituzioni
La mattinata si è aperta con due tavoli di lavoro che hanno trasformato una celebrazione in un momento di confronto vero. Al primo tavolo, cinque rappresentanti del mondo dell’impresa: Giacomo Riva di Electro Adda Spa, Paolo Lolli Ceroni di Novatex Italia, Sonia Fulgoni di Fomas Group, Livio Lamparelli HR director di Technoprobe, e Margherita Rigamonti di Pozzi Arturo Spa. I relatori hanno raccontato come la collaborazione con Paso abbia portato nelle loro aziende orti sociali, ciclofficine, progetti di sartoria e apicoltura.

Il secondo tavolo ha allargato lo sguardo sul ruolo di Paso all’interno del sistema cooperativo con Paolo dell’Oro della Fondazione comunitaria del lecchese, Gabriele Marinoni di Confcooperative dell’Adda, Lorenzo Guerra del Consorzio Consolida, Donatella Barberis dell’Ambito territoriale di Merate, Chiara Tenzi di Mestieri Lombardia e Giuseppina Gernone Lambri di Autismo Lecco ODV.
“Avere una cooperativa come PASO nella propria compagine vuol dire tanto. PASO è giovane anche dentro, in termini di capacità innovativa, sensibilità verso i giovani del territorio e attenzione all’inclusione” ha affermato Marinoni.
Un percorso sensoriale per capire: chi è Paso
“Vent’anni vuol dire un lungo percorso, tanta fatica, tante notti insonni, ma anche tante soddisfazioni”, ha detto Raffaele Pirovano, presidente della Cooperativa.
“Riuscire ad essere attori protagonisti di una costruzione di un welfare territoriale veramente inclusivo è un po’ la missione che ci siamo dati in questi anni”. E quando gli hanno chiesto perché festeggiare facendosi raccontare dagli altri, la risposta è stata chiara: “L’idea era quella di non fare un’autocelebrazione. Abbiamo pensato di creare un percorso sensoriale”.

Un percorso iniziato con l’udito – le voci di chi collabora con Paso – per passare alla vista con la mostra fotografica, rimasta aperta tutta la giornata, “Dentro i volti, oltre i luoghi” con le immagini che raccontano le persone e i luoghi della cooperativa. Nel pomeriggio, i laboratori creativi hanno invaso gli spazi, stimolando il tatto: sartoria e upcycling, fumetto, tattoo, podcast, agricoltura. Ogni laboratorio raccontava un progetto di inserimento lavorativo. I bambini hanno scoperto laboratori costruttivi e sensoriali con gli educatori. “Abbiamo lasciato che la cooperativa entrasse e contaminasse con le sue azioni tutte le persone che si sono recate qui”, ha spiegato Pirovano.

In serata è arrivata la musica. Le Mine Vaganti hanno riempito il parco di note, mentre l’aperitivo con prodotti dell’Agribar Binariovivo, ha piacevolmente investito l’olfatto e il gusto dei partecipanti. Infine il brindisi, il taglio della torta e il palco aperto con esibizioni live e il Dj set di Dj Ferri che ha fatto ballare tutti.
“Ci sono stati momenti in cui la cooperativa ha avuto difficoltà, cambiamenti, ma il fatto di riuscire sempre a vedere un passo avanti, un po’ oltre. È stato quello che ci ha permesso di essere qui oggi”, ha raccontato Pirovano con l’onestà di chi sa che vent’anni non sono stati facili.