La storia

Anche a Pescate si esulta per il Premio Nobel per la Pace: la testimonianza di Alessandro Longoni

componente del Direttivo provinciale di Azione Lecco, ha dovuto lasciare il Venezuela insieme alla madre deputata venezuelana Mariela Magallanes, seguace proprio della principale oppositrice di Maduro

Anche a Pescate si esulta per il Premio Nobel per la Pace: la testimonianza di Alessandro Longoni

Il Premio Nobel per la Pace alla venezuelana María Corina Machado tocca anche il territorio lecchese.

Alessandro Longoni, classe 2001, residente a Pescate, componente del Direttivo provinciale di Azione Lecco, ha infatti dovuto lasciare il Venezuela insieme alla madre deputata venezuelana Mariela Magallanes, seguace proprio della principale oppositrice di Maduro, e proprio in queste ore ha voluto rendere pubblica la sua testimonianza.

Premio Nobel per la Pace, la reazione del lecchese Longoni

Queste le parole del pescatese Alessandro Longoni.

 

Il Venezuela da anni vive sotto una dittatura che ha smantellato le istituzioni democratiche, represso il dissenso, imprigionato gli oppositori politici e violato sistematicamente i diritti umani. In questo scenario, María Corina Machado ha incarnato la determinazione e la speranza di un popolo che non ha mai smesso di credere nella libertà, neppure nei momenti più oscuri.

Attorno alla sua figura si è unita una società civile che, pur colpita dalla crisi, dalla repressione e dalla sfiducia, ha trovato la forza di riscoprire la politica come strumento di riscatto. Il Nobel, quindi, non è solo suo: è del Venezuela che resiste, che lotta senza armi, che sceglie ogni giorno la via della democrazia e della nonviolenza.

“Questo premio è il simbolo di una speranza che nessuna dittatura è riuscita a spegnere. È la voce di milioni di cittadini che, disarmati, affrontano la violenza con il coraggio della verità e della partecipazione”, dichiara il Direttivo Provinciale di Azione.

Come Azione, forza politica che si riconosce nei valori del liberalismo, dei diritti umani e dello Stato di diritto, esprimiamo la nostra solidarietà e il nostro rispetto a tutte le cittadine e i cittadini venezuelani che da anni conducono una lotta pacifica per il ritorno alla democrazia.

L’Europa e l’Italia non possono restare in silenzio. Devono sostenere apertamente tutte le forze democratiche che, come in Venezuela, lottano per la libertà e la giustizia.

Oggi più che mai, la lotta del popolo venezuelano è anche la nostra.