nei consultori del lecchese e meratese

Asst Lecco, depressione perinatale: un programma specifico per supportare le mamme

In ogni consultorio sarà presente uno psicologo dedicato, così da offrire un supporto più vicino e specifico alle donne che attraversano questa fase delicata della vita

Asst Lecco, depressione perinatale: un programma specifico per supportare le mamme

“A livello sociale esiste una narrazione – che va scardinata – per la quale la maternità deve essere necessariamente un momento felice”. Infatti, non necessariamente è così: per accompagnare le mamme che sperimentano la depressione perinatale (pre e post parto) è stato sviluppato da Asst un apposito percorso di affiancamento. Attualmente il servizio è attivo nei Comuni di Merate e Lecco, con l’obiettivo di estenderlo presto a tutti i consultori della provincia.

Asst Lecco, depressione perinatale: un programma specifico per supportare le mamme

Le problematiche psicologiche legate alla perinatalità – gravidanza e puerperio – riguardano circa una donna su nove. Per questo motivo, Asst Lecco ha da anni avviato un programma specifico per implementare lo screening e il trattamento della depressione perinatale. A partire dal 2025, in linea con le nuove regole di sistema, i consultori verranno riorganizzati: in ogni consultorio sarà presente uno psicologo dedicato, così da offrire un supporto più vicino e specifico alle donne che attraversano questa fase delicata della vita.

Inoltre, da alcuni anni Regione Lombardia promuove la formazione “Pensare Positivo”, un percorso psicoeducativo domiciliare che si è dimostrato particolarmente efficace nel promuovere il benessere psicofisico della mamma e del bambino e nel prevenire condizioni di fragilità emotiva. ASST Lecco aderisce a questa iniziativa formando ogni anno nuovo personale ostetrico, così da garantire continuità e potenziamento del servizio.

“L’intenzione di questo progetto è prevenire l’insorgenza di stadi di depressione perinatale: 1 caso su 9 può svilupparla – spiega infatti Gianluca Peschi, direttore socio sanitario ASST Lecco – Grazie al ruolo centrale dei consultori familiari, le donne e i loro familiari potranno esprimere il proprio malessere in un ambiente dedicato, protetto e meno medicalizzato rispetto al contesto ospedaliero. Questa iniziativa permette di accedere a colloqui psicologici in tutte le sedi consultoriali dell’ASST, luoghi da sempre vocati all’ascolto, alla prevenzione e al sostegno della salute mentale e relazionale. Il potenziamento di questi servizi nei consultori rafforza la rete territoriale di prossimità e promuove un approccio più vicino alle esigenze delle donne nel delicato periodo perinatale”.

Gianluca Peschi

“L’intervento si inserisce in una più ampia strategia di potenziamento dei servizi territoriali, con l’intento di offrire risposte più vicine alle esigenze delle persone e di aumentare l’appropriatezza degli interventi offerti. Si tratta di un passaggio significativo verso un modello di sanità territoriale di prossimità, più accessibile”, aggiunge Vittorio Rigamonti, direttore Psicologia ASST Lecco.

Vittorio Rigamonti

La prossimità è necessaria perché – come ha sottolineato Carmen Baldi, responsabile Coordinamento Attività Consultoriale ASST Lecco – “è importantissimo intercettare subito i bisogni della mamma: i rischi, infatti, non riguardano solo la salute mentale della mamma, ma anche la relazione madre-bambino, perché la mamma è il punto di riferimento del neonato. In questo modo, quindi, facciamo prevenzione anche sulla salute mentale della generazione futura”.

Il consultorio di Lecco funge da centro di raccolta screening; le donne a rischio vengono direttamente contattate: “Non aspettiamo che le donne arrivino da noi, perché spesso rivelare il proprio malessere durante la gravidanza rappresenta un tabù: si pensa che se non sei felice allora non sei una brava mamma”.

Nei consultori si può contare su una squadra di ostetriche e psicologi. Da settembre 2024 fino a giugno 2025, sono 2550 i questionari compilati (non necessariamente uno per donna, in quanto ogni donna ne può compilare più di uno in fasi diverse); 126 le donne risultate in una fascia di rischio, dato in linea con la media regionale e nazionale. “Le prese in carico, però, sono circa la metà – evidenzia Baldi – Inoltre, non avendo una competenza etnopsicologica, non riusciamo ad arrivare alle donne con una barriera linguistica”.

Carmen Baldi

Al momento sono tre le ostetriche formate, ma si punta ad estendere il percorso di formazione potenzialmente a tutte le ostetriche. “Il programma prevede un intervento psico educativo che si svolge a domicilio: l’ostetrica si pone come coach, affrontando tematiche come la gestione delle emozioni, il rapporto con il bambino, con l’ambiente esterno e la famiglia. Agiamo sulla mamma con un programma ‘cucito su misura’ in base alle sue risorse e al suo potenziale – spiega Stefania Puggioni, responsabile Attività Consultoriali in ambito Materno Infantile ASST Lecco – L’intervento si sta rivelando molto efficace e ben accetto sia dalle mamme che dalle ostetriche”.

“Accanto a questo importante intervento, è bene ricordare che da circa un anno è attivo anche, sul territorio di competenza della nostra ASST, un servizio di assistenza ostetrica domiciliare rivolto alle mamme dopo il parto – ha aggiunto Puggioni – L’attività, fortemente raccomandata dalla letteratura scientifica, ha un duplice obiettivo: assistere e sostenere le mamme nel periodo post-parto ed individuare precocemente eventuali disagi emotivi che, se trascurati, possono evolvere in condizioni più gravi, come la depressione post-partum”.

Stefania Puggioni