L’edizione 2025 del Festival “Lecco città dei Promessi Sposi” conquista il pubblico. Dopo l’interessante tavola rotonda della mattinata, ieri pomeriggio, sabato 4 ottobre 2025, la compagnia amatoriale del Teatro San Giovanni di Lecco 1810 ha portato in scena, nell’inconsueta cornice del parco e del palazzo Belgiojoso, alcuni “Quadri Manzoniani” che hanno ripercorso diversi passaggi salienti del romanzo: uno spettacolo itinerante che ha molto divertito i presenti. Villa Gomes è stata invece l’incantevole teatro di uno degli appuntamenti più attesi, la “Locanda Manzoni”, dedicata a “Manzoni e la costruzione della lingua italiana contemporanea”.
Festival “Lecco città dei Promessi Sposi”: grande successo alla “Locanda Manzoni” per Daccò e Gasperi
L’evento ha visto protagonisti Luca Radaelli, attore e regista, il direttore artistico del Festival Mauro Rossetto, Gianmarco Gaspari (Università dell’Insubria, Como) e Gian Luigi Daccò (storico e museologo).
La conversazione è stata introdotta da Simona Piazza, assessore alla Cultura e vicesindaco, che ha concentrato la sua attenzione sul valore delle parole e sulla volontà di “creare a Lecco un polo per gli studi sulla lingua”, un percorso che passa attraverso il nuovo museo, il festival manzoniano e il festival Treccani.
Mauro Rossetto ha poi dialogato con Gianmarco Gaspari e Gian Luigi Daccò mettendo in luce l’evoluzione della questione della lingua in Manzoni, anche grazie alle letture di Luca Radaelli di brani dall’introduzione di Fermo e Lucia, della lettera di Manzoni a Fauriel e dalla lettera a Tommaso Grossi. Gaspari ha sottolineato come anche il giovane Manzoni, che voleva fare il poeta e non l’autore di romanzi, si preoccupasse già della lingua da utilizzare. Il tema diventa esiziale con la stesura de I promessi Sposi: “Dapprima crede di poter utilizzare il toscano, ma si rende conto che quel che cerca, una lingua viva e contemporanea, che non sia solo letteraria ma rappresenti la sua evoluzione, la può trovare solo nel fiorentino. – ha spiegato – Si sta scoprendo solo ora la sua brillante attività di linguistica applicata: nel tempo raccoglie documenti, vocabolari dialettali, una grande quantità di documenti su cui lavora con un gruppo di amici, tra cui Tommaso Grossi”.
Gianluigi Daccò ha ricordato quanto il tema della lingua fosse caro anche oltralpe, nella cultura francese di cui Manzoni era intriso, e di come, anche attraverso i contatti con i giansenisti, aveva maturato la sua idea di necessità di una lingua viva. La Francia si era già misurata con l’importanza di superare i dialetti e la rivoluzione francese aveva fatto in qualche modo da catalizzatore: “Il francese è la lingua della libertà: – ha ricordato Daccò – una sola lingua tra chi scrive e che legge, una lingua parificata è un valore democratico”.
L’appuntamento è poi proseguito con un ricco apericena con i prodotti del territorio.
Al termine dell’intermezzo gourmet, il pubblico è stato diviso in due gruppi ed ha assistito ai due eventi in calendario. Un gruppo ha partecipato al recital musicale intitolato “La poetica manzoniana nella canzone d’autore italiana”, che ha visto protagonisti Anna Maria Musajo (voce), Giuseppe Blanco (pianoforte) e Giuseppe Lapalorcia (contrabbasso). Il repertorio proposto ha incluso canzoni di Tenco, Paolo Conte, Giorgio Gaber, Franco Battiato, Gino Paoli.
Nel frattempo il secondo gruppo si è misurato con il gioco di ruolo, il murder party “Chi ha incastrato Giacomo Maria Manzoni?”, ideato e condotto dallo scrittore Beppe Roncari, autore della trilogia Engaged (Sperling & Kupfer), con la collaborazione di Luca Radaelli. Al termine delle performance i gruppi si sono scambiati e cosi tutti hanno potuto assistere ad entrambi gli spettacoli.
Gran finale in musica con la voce di Anna Maria Musajo e il ritmo di Giuseppe Lapalorcia e Giuseppe Blanco.
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Il programma di domenica 5 ottobre
Alle 10 alla Canottieri Lecco, si terrà l’incontro letterario “Quel ramo del lago di Como…”, con la lettura ad alta voce del primo capitolo de I promessi sposi e di brani della prima stesura del romanzo (Fermo e Lucia), interpretati da Luca Radaelli, attore e regista. Seguirà un aperitivo in riva al lago.
Alle 14, con ritrovo alla Torre Viscontea, partirà il tour delle fortificazioni di Lecco, a cura di Luigi Rosci, in collaborazione con il FAI – Fondo Ambiente Italiano.
L’appuntamento finale del festival si terrà dalle 16 a Villa Ghislanzoni con “Tea Time in Villa – Il mio incontro con la Quarantana di Alessandro Manzoni”. L’appuntamento si aprirà con una merenda storica con pasticceria d’epoca, tè e cioccolata.
Alle 17 una tavola rotonda vedrà il celebre artista Emilio Isgrò dialogare con il direttore artistico del Festival Mauro Rossetto, la dirigente Area Cultura e Turismo del Comune di Lecco Giuseppina Di Gangi, lo storico dell’arte dell’Accademia di Belle Arti di Urbino Marco Bazzini e Giulio Desiderio, architetto, dello Studio Cucinella di Roma.
L’incontro sarà seguito dall’esibizione musicale del Quartetto di Bergamo, formato da Ettore Begnis e Stefania Trovesi (violini), Flavia Giordanengo (viola) e Flavio Bombardieri (violoncello), che proporranno un ricco repertorio classico.