Il Consiglio comunale di Lecco di lunedì 29 settembre 2025 non ha deluso le attese: dalle tensioni sul “pasticcio” della variazione di bilancio legata al progetto della Piccola ai dubbi sulla sicurezza della nuova ciclopedonale del lungolago, la seduta si è trasformata in un confronto serrato tra maggioranza e opposizioni.
Lecco tra Piccola e ciclopedonale: tensioni e polemiche sui progetti della città
Al centro della prima parte del dibattito c’era la delibera con cui l’aula ha ratificato la decisione assunta d’urgenza dalla Giunta il 31 luglio per rimettere in ordine i conti del progetto finanziato da Fondazione Cariplo. Come spiegato dall’assessore al Bilancio Roberto Pietrobelli, l’atto ha “modificato alcune voci di entrata e di spesa per allineare gli stanziamenti con il contributo effettivamente riconosciuto, pari a 390mila euro, in vista della rendicontazione”. La rettifica comporta una riduzione complessiva di 189mila euro rispetto al bilancio di previsione, con spostamenti distribuiti tra 2025, 2026 e 2027 e una diversa articolazione tra spese correnti e investimenti.
La precisazione di Pietrobelli non ha però sedato le polemiche. La consigliera Lorella Cesana (Lecco Ideale) ha ricordato come, dopo la commissione, fosse stato diffuso “un comunicato stampa sgradevole che ha alimentato confusione”, chiedendo maggiore trasparenza e la presenza degli assessori competenti nelle sedute dedicate al bilancio. Più netto Corrado Valsecchi (Appello per Lecco), che ha parlato di “metodo di lavoro carente” e ha stigmatizzato il fatto che “un progetto strategico come quello della Piccola non sia stato discusso in commissione”. Critiche condivise anche dalla leghista Cinzia Bettega, secondo cui “della Piccola si sa ancora troppo poco”.
Persino tra i banchi della maggioranza non sono mancate ammissioni: il dem Casto Pattarini, presidente della seconda commissione, ha riconosciuto la responsabilità di non aver coinvolto le figure più idonee a illustrare la pratica insieme a Pietrobelli. Il sindaco Mauro Gattinoni ha difeso l’operato della Giunta sottolineando la collegialità del lavoro, ma ha anche spiegato che il comunicato era necessario “per chiarire notizie poco chiare”. Nel dettaglio, ha ricordato come il bando Cariplo “Luoghi da rigenerare” preveda due linee di contributo: una per stimolare la partecipazione del territorio, già portata avanti da Itinerari paralleli, e una per la figura del community manager incaricato di attuare quanto definito.
Nonostante la bufera politica, la delibera è passata insieme ad altre variazioni: tra queste, un contributo regionale da 17.500 euro per la rassegna “Lecco città dei Promessi sposi” e quasi 19mila euro dall’Unione europea per un progetto Pnrr sulla piattaforma digitale nazionale Dati.
Dopo il bilancio, la seduta si è spostata sul lungolago. Marco Caterisano (Fratelli d’Italia) ha sollevato il tema della nuova ciclopedonale, definendola “pericolosa” per l’assenza di protezioni a lato marciapiede e per la mancanza di segnaletica orizzontale che distingua chiaramente il percorso dei pedoni da quello dei ciclisti. “Un’auto che sbanda potrebbe avere conseguenze gravi – ha detto – basterebbe poco per rendere più sicuro uno dei tratti più frequentati della città”.
Alle sue parole si è aggiunta Lorella Cesana, che ha denunciato la scivolosità del fondo in caso di pioggia e l’incoerenza delle finiture tra i diversi tratti già realizzati. L’assessore Maria Sacchi ha respinto le accuse, precisando che “il marciapiede è stato rialzato per evitare i danni delle radici degli alberi, la finitura è in calcestruzzo spazzolato a mano e non risulta liscia. Quanto alla segnaletica, quella verticale è sufficiente per un percorso ciclopedonale”.
Sacchi ha anche fornito aggiornamenti sulle opere: la conclusione del cantiere è fissata a giugno 2026, in linea con le scadenze Pnrr. Giovedì, inoltre, partiranno i lavori di bonifica da ordigni bellici nella zona di via Martiri delle Foibe, con carotaggi e verifiche metalliche che richiederanno circa due mesi.
Resta però lo scetticismo dei consiglieri di opposizione. “Che la segnaletica orizzontale non sia obbligatoria non significa che non si possa introdurla – ha ribadito Caterisano – servirebbe da promemoria agli utenti, evitando la commistione tra pedoni e ciclisti”.
Il Consiglio comunale, insomma, si è trasformato ancora una volta in una cartina di tornasole delle tensioni che accompagnano i progetti più importanti per la città: dalla partita complessa della Piccola al nuovo volto del lungolago.
Andrea Gianviti