Il senatore lecchese Tino Magni, esponente dell’Alleanza Verdi e Sinistra, è intervenuto ieri, giovedì 25 settembre 2025, in Aula a Palazzo Madama durante la replica al Ministro della Difesa Guido Crosetto sul tema della Flottiglia per Gaza.
Senatore lecchese Tino Magni: “Invio della fregata a Gaza apprezzabile, ma serve una missione di protezione”
Magni ha sottolineato come l’invio della fregata italiana rappresenti un gesto apprezzabile, ma insufficiente: “Non serve solo una missione di assistenza, serve una missione di protezione”, ha dichiarato. Il senatore ha evidenziato la necessità che il Governo italiano tuteli l’incolumità dei cittadini presenti sulla Flottiglia e assuma una posizione chiara contro l’assedio e quello che ha definito il genocidio del popolo palestinese.

“Abbiamo apprezzato la decisione dell’invio della fregata della nostra Marina Militare – ha aggiunto Magni – ma il ministro Crosetto non ha risposto a domande cruciali, come cosa accadrà in caso di ulteriori attacchi. La Flottiglia non è diretta da nessuno, come dimostrano le centinaia di migliaia di persone scese in piazza lunedì scorso. Gli italiani chiedono di intervenire, di fermare il genocidio contro il popolo palestinese, di tutelare la Flottiglia e di riconoscere lo Stato di Palestina senza condizioni.”
Il senatore lecchese ha poi precisato che il problema non riguarda la semplice consegna degli aiuti, bloccata ai valichi dal governo israeliano, ma la necessità di garantire la sicurezza della missione. “La Flottiglia vuole rompere l’assedio e portare aiuti e medicinali a Gaza”, ha sottolineato.
Magni ha inoltre criticato la politica italiana nei confronti di Israele: “In questi mesi l’Occidente ha adottato sanzioni contro la Russia, ma perché non contro Israele? Perché l’Italia continua a inviare armi e sistemi d’arma? La nostra posizione non è ideologica, ma umanitaria e di pace.”
Il senatore ha infine definito “irresponsabile” la posizione della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, accusandola di scaricare le responsabilità invece di assumerle e di alimentare lo scontro politico con le opposizioni.