“Lega anti-maranza, la remigrazione avanza” e “L’Europa è cristiana, non è musulmana”: con questi slogan, il Pratone di Pontida si è trasformato oggi, domenica 2 settembre 2025 in un gigantesco palcoscenico di protesta e identità leghista. Cori, striscioni e cartelli hanno scandito i discussi temi dell’identità e dell’immigrazione, diventando il filo conduttore di un evento che da sempre rappresenta il momento in cui il partito ritrova il contatto quasi “carnale” con il proprio popolo.
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Pontida 2025: la Lega tra identità, applausi per Charlie Kirk remigrazione
Prima dell’inizio dell’intervento del segretario Matteo Salvini è stato osservato un minuto di silenzio per Charlie Kirk, l’attivista statunitense di estrema destra recentemente ucciso. L’edizione di quest’anno è stata segnata infatti da elementi internazionali e controversi: manifesti e gadget riportavano il nome di Charlie Kirk, fondatore di Turning Point USA. La sua figura, simbolo di un conservatorismo radicale, ha suscitato attenzione e dibattito tra i presenti.
Dopo il minuto di silenzio e gli applausi per Kirk, Salvini ha affrontato il tema esplosivo del Medio Oriente: “Non saremo noi ad assecondare le parole o la voglia di guerra di capi e leader europei che parlano di conflitto per nascondere i loro fallimenti”, ha dichiarato il numero uno della Lega dal palco. “Lo ricordiamo oggi, nella Giornata Internazionale della Pace. È nostro dovere provare a fermare ogni guerra, compreso il conflitto tra Israele e i terroristi di Hamas, salvando la vita di ogni bambino e ogni innocente in qualunque Paese del mondo. La sconfitta di ogni bambino vittima di guerra è una sconfitta per ciascuno di noi. Il nostro auspicio è arrivare in futuro a due popoli e due Stati, ma questo non sarà possibile finché ci saranno i terroristi di Hamas a minacciare i bambini palestinesi e israeliani.”
Salvini ha parlato anche delle banche: “Le banche italiane daranno il loro contributo per aiutare chi è in difficoltà. Parlo delle grandi banche, quelle che lo scorso anno hanno guadagnato più di 46 miliardi di euro. Non chiederemo aiuto alle piccole banche dei territori, ma a quelle che hanno realizzato utili superiori a 500 milioni, approfittando degli interessi e delle commissioni che chiedono ai cittadini. Non credo che chi ha guadagnato 46 miliardi per poi distribuire dividendi da centinaia di milioni riuscirà a distribuire solo 42 o 43 miliardi: i palazzi della finanza e del potere non avranno problemi a fare la spesa.” Non è mancata una “arringa” dedicata al Ponte sullo Stretto.
Il partito ha richiamato a Pontida tutta la sua dirigenza: ministri come Giuseppe Valditara (Istruzione), Alessandra Locatelli (Politiche sociali), Roberto Calderoli (Affari regionali e Autonomie) e Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico), insieme all’assessore regionale Alessandro Fermi, al sottosegretario regionale Mauro Piazza, e ai governatori Luca Zaia (Veneto) e Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia).
Tra i presenti l’eurodeputata Silvia Sardone, che ha preso posizione contro l’immigrazione, tema al centro delle tensioni politiche. Lo stesso tema è stato ribadito da uno degli indiscussi protagonisti della giornata, il generale Roberto Vannacci, eurodeputato eletto con la Lega, che ha lanciato un messaggio aggressivo: “Non vogliamo cedere quello che a noi è costato sangue, sudore, fatica, lavoro, sacrificio a chi non riconosce la nostra civiltà, anzi a chi vuole imporre le proprie tradizioni e la propria cosiddetta cultura sulla nostra.”
Non è mancato all’appuntamento nemmeno Carlo Piazza, candidato sindaco della Lega a Lecco per le amministrative 2025.
“A Lecco ci stiamo preparando, noi come Lega siamo pronti con Gazebo, siamo pronti operativi. Adesso speriamo di trovare la quadra in fretta con gli alleati, gli amici e i Fratelli d’Italia, insieme per essere pronti e dare una svolta, un cambiamento alla città che è sotto gli occhi di tutti. È immobile, ferma, con grossi problemi di traffico e soprattutto di sicurezza, uno dei tanti temi che affronteremo con coraggio e determinazione per dare risposte concrete ai cittadini.”
Tra gli ospiti internazionali erano presenti Jordan Bardella del Rassemblement National francese, che in italiano ha ringraziato Matteo Salvini, definendolo “un esempio per tutta l’Europa delle Nazioni”, e Flavio Bolsonaro, figlio dell’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, evidenziando i legami della Lega con movimenti conservatori oltre confine.
Cori e scritte hanno ribadito orgoglio per l’identità leghista e posizioni critiche sull’immigrazione, mentre il Pratone si conferma luogo simbolico in cui tradizione, politica nazionale e collegamenti internazionali si incontrano.