Tanti Auguri

In città c'è una nuova centenaria: è Marina Bonaiti, classe 1925

Bonaiti, vive tutt’ora nella sua casa al Pascolo insieme al figlio Luciano che, insieme alla numerosa “tribù” di figli e nipoti, la assistono a turno tenendole compagnia e dedicandole tutte le cure e attenzioni di cui necessita

In città c'è una nuova centenaria: è Marina Bonaiti, classe 1925
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La città di Calolziocorte ha una nuova centenaria. È Marina Bonaiti, classe 1925, la “bella ragazza mora del secolo scorso, dal sorriso allegro e gioviale a cui piaceva andare in bicicletta” come ama definirla chi l’ha conosciuta ma anche l’assessore ai Servizi sociali Tina Balossi che, come ormai da tradizione, l’ha raggiunta nei giorni scorsi per portarle gli auguri dell’Amministrazione comunale e di tutta la comunità Calolziese.

In città c'è una nuova centenaria: è Marina Bonaiti, classe 1925

Bonaiti, vive tutt’ora nella sua casa al Pascolo insieme al figlio Luciano che, insieme alla numerosa “tribù” di figli e nipoti, la assistono a turno tenendole compagnia e dedicandole tutte le cure e attenzioni di cui necessita. Lei, ad ognuno di loro, rivolge uno sguardo di affettuosa complicità che va oltre le parole.

Nata a Monte Marenzo il 14 agosto del 1925 è l’ultima di dieci figli. Nella sua casa non c’era tempo per le coccole, la mamma lavorava sodo per “tirar su” tanti figli e il papà era sempre in giro come ambulante di generi alimentari. Pochi sono i ricordi che conserva dei genitori perché entrambi sono morti ancora giovani. Ricorda invece ancora con piacere la sua casa d’infanzia: “Era bella - dice - anche se semplice. Noi bambini avevamo pochi giochi fatti a mano, come la mia bambola di pezza. Eppure siamo cresciuti contenti e mi sento di dire che non ci è mancato niente”.

Poi è arrivato il tempo della scuola: “Mi piaceva molto stare con i compagni ad imparare. Peccato che i miei studi siano finiti con la terza elementare”.

Il tempo della giovinezza le regala l’amicizia di tre ragazze: Adele Papini (che ha appena compiuto 101 anni), Anna Maria Filippini detta “Mima” e Maria Martini con le quali instaurerà un forte legame che le terrà unite nei momenti gioiosi e tristi della vita. Sposatasi nel 1956 a 31anni, dopo il matrimonio con Angelo Milani, si trasferisce al Pascolo vicino al suocero Vincenzo Milani che è stato Sindaco di Calolziocorte da marzo a novembre del 1946. Da subito si dimostra una buona cuoca ed una esperta sarta, doti che le saranno utili per “costruire” la sua famiglia composta da cinque figli: Daniele, Giuseppe, Luciano, Anna e Luisella che ha giocato in serie A e nella nazionale di pallavolo.

Col tempo, la famiglia si è allargata contando oggi 15 nipoti e 17 pronipoti e a ciascuno di loro, ieri come oggi, raccomanda di “fare i bravi”, di rispettare e amare i genitori. Ancora oggi, nonna Marina è un pilastro di saggezza e di affetto capace di trasmettere valori che l’esperienza e l’incrollabile fede le hanno fatto scoprire.

La vita non l’ha mai trovata impreparata e nei momenti duri e difficili si è sempre schierata dalla parte giusta. A lei e alla famiglia Mazza (imparentata con la sua) infatti nel 1998 è stato assegnato dall’Amministrazione comunale il “medaglione di S. Martino” perché durante l’ultima guerra sono state protagoniste di un atto di estrema solidarietà e umanità nell’accogliere come una figlia, proteggendola dalla persecuzione nazista, la dodicenne ebrea Gabriella Bardavid mettendo a repentaglio la loro vita. Per questo gesto hanno ricevuto la più alta onorificenza dello Stato d’Israele “Giusti tra le Nazioni”.

Numerosi i regali e i biglietti di auguri che nonna Marina ha ricevuto fra questi il più caro quello dei figli, anche loro vogliono ringraziare questa splendida mamma: “Il sentimento di riconoscenza e la serenità d’animo non sono solo le tue qualità, ma un dono per tutti noi”.

 

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