Oltre 200 Sindaci italiani firmano l’appello per Gaza: tra loro una quarantina dal Lecchese
Oltre a Mauro Gattinoni tanti primi cittadini hanno sottoscritto le richieste al Governo italiano

L’appello, lanciato dalla Sindaca di Gorgonzola e trasmesso il 1° agosto alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha raccolto l’adesione di oltre 200 Sindaci da tutta Italia. Tra questi, spicca la significativa partecipazione della provincia di Lecco, con una quarantina di Comuni che hanno deciso di sottoscrivere il documento.
Oltre 200 Sindaci italiani firmano l’appello per Gaza: tra loro una quarantina dal Lecchese
Aderiscono all'appello i Primi cittadini dei Comuni di: Annone di Brianza, Barzago, Barzanò, Bosisio Parini, Bulciago, Calco, Carenno, Casatenovo, Cassago Brianza, Cassina Valsassina, Castello di Brianza, Civate, Costa Masnaga, Cremella, Cremeno, Dolzago, Ello, Galbiate, Garlate, Imbersago, Lecco, Lomagna, Merate, Missaglia, Moggio, Montevecchia, Oggiono, Olgiate Molgora, Olginate, Osnago, Paderno d’Adda, Sirtori, Suello, Valgreghentino, Valmadrera, Varenna, Vercurago, Verderio, Viganò.
"Adesso basta!" – l’appello per Gaza
Il messaggio è chiaro e diretto: “A Gaza è in corso un genocidio sotto gli occhi del mondo”, si legge nel testo dell’appello. I Sindaci denunciano l’aggravarsi della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, sottolineando come agli attacchi militari si aggiungano morti per fame, soprattutto tra i bambini, a causa di una carestia che definiscono “voluta e imposta”.
“Non possiamo tacere. Non possiamo continuare a guardare senza agire. Il silenzio, in questo caso, è complicità.”
Nel documento si accusa il governo israeliano di bloccare deliberatamente gli aiuti umanitari: a fronte dei 500 camion giornalieri necessari per la sopravvivenza della popolazione, ne entrerebbero solo pochi. Magazzini pieni di cibo in Giordania rimangono inutilizzati, denuncia l’appello, per volontà politica.
Le richieste al Governo italiano
I Sindaci chiedono con forza al Governo italiano di:
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esercitare ogni pressione politica e diplomatica sul Governo di Israele per sbloccare immediatamente l’accesso agli aiuti alimentari;
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affidare la gestione degli aiuti solo alle Agenzie dell’ONU, escluse altre entità ritenute non all’altezza del compito;
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promuovere attivamente un cessate il fuoco e una soluzione politica duratura, che ponga fine all’occupazione e alla distruzione di Gaza.
“Fermiamo la barbarie. Non c’è più tempo”
I Sindaci rilanciano infine l’appello di Papa Leone XIV e della società civile globale: "Fermiamo la barbarie. Non c’è più tempo." Il documento rappresenta un grido di allarme e di responsabilità istituzionale, che parte dai territori italiani e si alza fino alle sedi del potere nazionale e internazionale.