Daspo ai Lecchesi, Redaelli: "Reprimere la solidarietà è un errore: la bandiera palestinese non è un crimine"
"Solidarietà non è provocazione: la posizione dei Giovani Democratici di Lecco sul caso della bandiera palestinese allo stadio di Como"

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di Pietro Radaelli Segretario provinciale dei Giovani Democratici di Lecco in merito al Daspo ai lecchesi. I tifosi sono stati identificati e segnalati per aver esposto una bandiera palestinese durante una partita di calcio tra Ajax e Celtic.
Daspo ai Lecchesi, Redaelli: "Reprimere la solidarietà è un errore: la bandiera palestinese non è un crimine"
In merito alla vicenda che ha visto coinvolti alcuni tifosi lecchesi, identificati e segnalati per aver esposto una bandiera palestinese durante una partita di calcio tra Ajax e Celtic allo Stadio Sinigaglia di Como lo scorso giovedì, esprimiamo forte preoccupazione per l’interpretazione data dalle autorità competenti.
Considerare la bandiera palestinese un atto di “provocazione politica”, come affermato dal Questore di Como, significa piegare la realtà a una logica pericolosa e miope. In questo momento storico, segnato da una delle più gravi crisi umanitarie degli ultimi decenni nella Striscia di Gaza, quella bandiera rappresenta un grido di solidarietà verso un popolo martoriato, che ha bisogno della visibilità e dell'attenzione della comunità internazionale, non della censura.
È paradossale che si cerchi di reprimere un gesto simbolico – peraltro in uno spazio pubblico e collettivo come uno stadio – solo per come potrebbe “essere percepito” dagli avversari sportivi. Come ha detto lo stesso Questore, lo stadio è un luogo di sport. Ma non ci si può fermare solo a un’interpretazione escludente: lo stadio può e deve anche essere anche un luogo di inclusione e impegno civile. Esporre una bandiera come quella palestinese non equivale a incitare alla violenza: significa, in questo caso, non voltarsi dall’altra parte. E rimane l’amaro in bocca a pensare che svastiche e altri simboli neonazisti sono tollerati come se niente fosse in buona parte degli stadi italiani.
Mentre il governo Meloni si rifiuta di riconoscere lo Stato di Palestina – allineandosi ai peggiori silenzi diplomatici – la società civile si sta muovendo con forza e dignità. Prova ne sono le mobilitazioni spontanee e pacifiche che si sono svolte ieri sera alle 22, anche in diversi comuni della nostra provincia, con un minuto di rumore in solidarietà con la popolazione di Gaza, in contemporanea con tante altre piazze italiane.
I Giovani Democratici di Lecco ribadiscono con forza che la Pace si debba costruire parlando e affrontando temi come quello del genocidio di Gaza, anche mostrando simboli di solidarietà. Difendere i diritti umani e condannare i massacri non è una provocazione: è un dovere morale e civile che riguarda tutti, ovunque.
Pietro Radaelli
Segretario provinciale dei Giovani Democratici di Lecco