Ambra De Dionigi travolta e lasciata morire: il suo investitore verso il processo
Fissata l'udienza preliminare. L’uomo dovrà rispondere dell’accusa di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso
È fissata per il 1° luglio 2025 davanti al giudice del tribunale di Lecco l’udienza preliminare per Samuele G, 50 anni, residente a Carate Brianza, accusato di aver investito e ucciso Ambra De Dionigi, la notte del 22 dicembre. La giovane 29enne di Pasturo è stata trovata senza vita il 23 dicembre 2024, investita e lasciata morire ai margini della Strada Statale 36 nel comune di Nibionno, in località Gaggio. L’uomo dovrà rispondere dell’accusa di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso.
Ambra De Dionigi travolta e lasc
iata morire: il suo investitore verso il processo
Secondo la ricostruzione degli investigatori, coordinati dalla Procura di Lecco, l’operaio – incensurato – si trovava alla guida di un furgone aziendale quando ha travolto la ragazza mentre questa stava camminando lungo il controviale della SS36, per poi allontanarsi senza fermarsi a prestare aiuto. Il corpo della giovane è stato rinvenuto il mattino seguente, il 23 dicembre, da alcuni dipendenti di un’azienda della zona.
Determinante per identificare il presunto responsabile è stato un fotogramma estratto da un video di sorveglianza di una azienda (gli occhi elettronici del Comune di Nibionno in quel tratto non erano funzionanti): le immagini mostrano Ambra mentre percorre a piedi la strada, poco prima dell’impatto con un furgone bianco che prosegue la sua corsa.
Il mezzo, con la carrozzeria danneggiata, era stato riportato nella sede dell’azienda la mattina seguente, senza che l'autista segnalasse l'accaduto. Grazie ai resti del veicolo rimasti sull'asfalto, i Carabinieri lecchesi, con il supporto di colleghi di comandi limitrofi, erano riusciti a identificare il modello del furgone e a restringere il cerchio delle indagini.
Un ulteriore elemento cruciale infatti stato il ritrovamento di un ciondolo appartenente alla vittima, rimasto incastrato nella parte danneggiata del veicolo. A quel punto, i Carabinieri hanno potuto stringere il cerchio attorno al 50enne, grazie anche ad altri rilievi tecnici effettuati sulla scena del tragico impatto.
Su incarico del pubblico ministero è stata redatta una perizia cinematica che ha permesso di definire meglio le responsabilità, analizzando la velocità del furgone e il comportamento della vittima nell’immediatezza dell’incidente.
L'uomo attualmente si trova ai domiciliari.