Confapi celebra l'imprenditoria all'assemblea annuale
Una serata di riflessioni e riconoscimenti per le aziende associate, con l'intervento speciale dell'ex comandante delle Frecce Tricolori Massimo Tammaro
«Siamo dei lucidi folli». Con queste parole il presidente di Confapi Lecco Sondrio, Enrico Vavassori, ha aperto ieri sera, 5 giugno 2025, al Griso di Malgrate l'assemblea annuale dei soci, evitando il solito e classico discorso di circostanza, istituzionale, offrendo invece una riflessione profonda sull'essenza dell'essere imprenditore.
L'evento, che ha visto una partecipazione molto numerosa già dalle 18 durante l'assemblea privata dei soci, si è sviluppato tra aperitivo e cena con discorsi, premiazioni e ospiti a sorpresa. Vavassori ha scelto di inaugurare la serata con un approccio, usando le sue stesse parole, «bohémien e filosofico», citando Erasmo da Rotterdam e l’economista Joseph Schumpeter per definire la natura dell'imprenditore moderno.
La follia dell'imprenditore
«Essere imprenditore non è un mestiere, è una follia, è una vocazione, è un atto di fede - ha dichiarato Vavassori - Chi è sano di mente sceglie un lavoro sicuro, chi è prudente si accontenta, chi è razionale resta fermo. L'imprenditore no. L'imprenditore è colui che guarda l'ignoto, ascolta l'istinto e si butta». Un ritratto che ha trovato eco nelle parole del presidente nazionale Cristian Camisa, presente per il secondo anno consecutivo dopo la celebrazione del 75° anniversario dell'associazione.
Camisa ha sottolineato i valori che accomunano questa governance territoriale: «Ho trovato in Enrico, in Luigi e in tanti di voi persone che lavorano per il bene della Confederazione, che non hanno mai chiesto nulla per se stessi». Il presidente nazionale ha ribadito la forza dell'indipendenza di Confapi: «La nostra forza oggi è che siamo indipendenti da ogni logica politica, rappresentando il 99% degli interessi convergenti. Questo mi dà la forza di andare ai tavoli ministeriali portando una posizione netta».
Le premiazioni
Il momento più emozionante della serata è stato senza dubbio quello dedicato alle premiazioni delle aziende che hanno raggiunto traguardi significativi. Come l'Industria Metallurgica Odobez srl di Pasturo, premiata per i suoi straordinari 185 anni di attività, testimonianza vivente della continuità imprenditoriale del territorio. A ritirare la targa di Confapi la sesta e la settima generazione della famiglia che ora guida l’azienda.
Per i 75 anni di attività sono state premiate: Frigerio&Duroni snc di Meda, Growermetal SpA di Calco, Pietro Bonaiti srl di Lecco, Verniciatura Metalli Lecco srl di Brivio, Flamma di Piloni Emilia&Adele srl di Ballabio, CM Feica srl di Verderio, Frigerio Giuseppe & C. srl di Lecco, M+E Macchine+Engineering srl di Dervio.
Per i 50 anni di iscrizione a Confapi Lecco Sondrio sono state riconosciute Lamp srl di Verderio e Tecnofar SpA di Delebio-Gordona. Infine, per i 25 anni di associazione: Fratelli Maggi srl di Civate, La Meccanoplastica srl di Calolziocorte, Lariana srl di Malgrate, Metallizzazione Molteni srl di Barzago, Sct Informatica srl di Lecco, Sei srl di Civate, Sime srl di Mandello del Lario.





Frecce Tricolori e Ferrari, come gestire un team
L'ospite d'onore della serata è stato Massimo Tammaro, ex comandante delle Frecce Tricolori e consulente Ferrari, che ha condiviso la sua esperienza nella gestione di team ad alto rischio. «Quando si diventa comandante, non si pilota più, si diventa una sorta di amministratore delegato - ha spiegato Tammaro - È lì che ho capito quanto sia fondamentale il lavoro di squadra: senza i meccanici non ci sarebbero piloti in volo».
La sua testimonianza ha toccato anche l'esperienza in Ferrari, arrivata una settimana dopo aver lasciato il comando delle Frecce Tricolori: «Mi hanno chiamato per un ruolo manageriale dove mi si chiedeva di migliorare il modello Ferrari», ha raccontato, sottolineando come anche chi è già tra i migliori, vedi l’azienda di Maranello, abbia sempre l’ambizione di migliorare e metta in dubbio tutto pur di sgranocchiare qualche millesimo in pista.
La serata ha così celebrato non solo i traguardi raggiunti dalle aziende associate, ma anche quella «lucida follia» che, secondo Vavassori, caratterizza chi sceglie di fare impresa: una vocazione che richiede coraggio, visione e la capacità di «distruggere il presente per creare il futuro», come teorizzava Schumpeter nella sua teoria della distruzione creativa citata dal presidente Vavassori.
Vavassori annuncia la terza edizione de "La piccola impresa che vorrei"
A margine dell'assemblea annuale dei soci, il presidente di Confapi Lecco Sondrio Enrico Vavassori ha anticipato il lancio della terza edizione de «La piccola impresa che vorrei», il concorso ideato dall'associazione per avvicinare i giovani delle scuole secondarie di secondo grado e dei CFP delle due province al mondo dell'impresa attraverso un percorso di confronto e progettazione condivisa.
«Durante l'assemblea abbiamo approvato il bilancio 2024 e ratificato il preventivo 2025 - ha dichiarato Vavassori - Abbiamo raccontato tutte le iniziative dell'anno, partendo dalla scuola con la seconda edizione de “La piccola impresa che vorrei”, grande successo anche nella seconda edizione che ci ha spinto a prevedere subito una terza. Abbiamo sottolineato tutte le attività che abbiamo fatto per i nostri imprenditori quest'anno, specialmente quelle rivolte alle scuole». Il presidente ha posto l'accento sull'importanza dell'orientamento scolastico: «I nostri interventi verso gli istituti scolastici mirano a incentivare lo studio, per incentivare il non abbandono della scuola, per incentivare la scelta verso istituti tecnici che specialmente nel nostro territorio garantiscono un futuro professionale non indifferente».
Il concorso rappresenta un ponte tra il mondo della formazione e quello dell'impresa, coinvolgendo attivamente studenti e imprenditori in un dialogo costruttivo sul futuro del territorio e delle sue opportunità professionali.