Riello verso la vendita: preoccupazione per lo stabilimento di Lecco
La multinazionale conferma la volontà di vendere: 1.300 i lavoratori coinvolti, metà in Italia tra Verona, Lecco e Volpago.

Si è svolto oggi, mercoledì 4 giugno 2025, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy l’atteso incontro tra i sindacati Fim, Fiom, Uilm e la direzione aziendale di Carrier, in seguito all’annuncio del 6 maggio scorso relativo alla volontà del gruppo statunitense di vendere Riello, storico marchio italiano nel settore termomeccanico.
Riello verso la vendita: preoccupazione per lo stabilimento di Lecco
Durante il confronto, sollecitato dai sindacati già a fine 2023, Carrier ha confermato l’intenzione di procedere alla cessione di Riello, realtà che impiega circa 1.300 lavoratori, metà dei quali in Italia, distribuiti nei tre stabilimenti di Verona, Lecco e Volpago (TV).
La motivazione alla base della dismissione – si legge nella nota sindacale – risiederebbe nel mancato allineamento di Riello con la strategia di elettrificazione del gruppo e nella sovrapposizione tecnologica generata dall’acquisizione del colosso Viessmann, considerato da Carrier già orientato alla transizione energetica green. Al contrario, Riello resta focalizzata sulla produzione di sistemi a combustibili fossili, pur restando l’unico produttore di bruciatori all’interno del gruppo.
Al momento non è stato individuato un acquirente, ma Carrier ha comunicato l’intenzione di affidare a breve un mandato a un advisor per individuare un potenziale investitore entro la fine del 2025.
«Abbiamo espresso unitariamente – dichiarano Fim, Fiom e Uilm – la massima preoccupazione per questa decisione, tanto più alla luce delle motivazioni fornite. La riconversione degli impianti Riello deve diventare una priorità: Carrier ha il dovere di garantire le condizioni migliori per una cessione responsabile, che tuteli l’occupazione e i territori coinvolti».
I sindacati sottolineano che questa crisi industriale non può essere ridotta a una mera operazione societaria, ma deve diventare occasione per rilanciare il ruolo strategico dell’intero settore termomeccanico italiano nella transizione ecologica.
Nelle prossime settimane sono previste assemblee in tutti gli stabilimenti, mentre il prossimo tavolo ministeriale è stato fissato per il 15 luglio.