Cooperativa denuncia il Comune di Lecco: «Pagateci il progetto del canile»
La coop Ele e Ila si è rivolta al giudice del Tribunale di Lecco chiedendo il risarcimento di 50mila euro

Cinquantamila euro. E’ questo quanto ha chiesto la cooperativa «Ele e Ila» (con sede in via Manzoni 32 a Lissone) al Comune di Lecco per un progetto di restyling dell’area di via Fra Galdino, dove sarebbe dovuto sorgere il nuovo canile.
Su Palazzo Bovara si è abbattuta l’ennesima tegola: dopo un’udienza a gennaio, la scorsa settimana gli avvocati hanno precisato le conclusioni (ovvero hanno formalizzato le richieste di tutela) al giudice Mirco Lombardi del tribunale di Lecco.
In via Galdino esisteva, fino a cinque anni fa, un canile sanitario (anche se fuori dai cancelli il cartello non è mai stato tolto). Poi, come l’area di via Rosmini (chiusa nel 2014) anche la struttura veterinaria è stata abbandonata a causa delle condizioni dello stabile inadeguate ad ospitare gli animali. Oggi il canile di riferimento è il Fusi di Lissone.
Cooperativa denuncia il Comune di Lecco: «Pagateci il progetto del canile»
«Tutto inizia fra 2020 e 2021 - spiega l’avvocato della coop Eugenio Giordano del foro di Milano - La coop Ele e Ila alla luce del fatto che il Comune di Lecco non ha un canile e deve perciò convenzionarsi con il Comune di Erba, prospetta all’Amministrazione la realizzazione di una struttura in via Fra Galdino. I tecnici della coop si incontrano con quelli del Comune di Lecco, ma anche con i funzionari, con l’assessore Renata Zuffi e il sindaco Mauro Gattinoni. Vengono effettuate le analisi del sito e del terreno, il Comune chiede una valutazione statica e vengono realizzati dei progetti. Addirittura alla cooperativa vengono consegnate le chiavi del canile. La parte tecnica è effettuata dall’impresa Agc che poi ha fatturato alla coop la sua attività».
Il progetto per la riqualificazione dell’area viene presentato il 22 febbraio 2021 e prevede non solo il restyling del comparto e dei vecchi edifici per farne un canile, ma anche la realizzazione di un asilo privato per gli amici a quattro zampe e un’area per i corsi di addestramento.
«Nel progetto era prevista una serie di box e delle aree da dedicare alle attività di addestramento - conferma Giordano - Quando le cose sembrano essere in dirittura d’arrivo il Comune dice: non ci sono le condizioni per andare avanti perché c’è un problema di destinazione urbanistica sia per quanto riguarda il terreno che per l’immobile».
Il vincolo
Del vincolo sull’area già si sapeva «ma c’è sempre stata una rassicurazione da parte dei funzionari pubblici che i problemi sarebbero stati risolti attraverso conferenze dei servizi e nelle sedi opportune visto che c’era la volontà politica di realizzare l’opera».
Secondo la coop il Comune ha deciso uno stop dalla mattina alla sera, comunicato verbalmente il 23 novembre 2022. A quel punto Ele e Ila chiedono il pagamento di tutto quanto è stato fatto: 50mila euro.
«Il Comune ha sollevato due eccezioni - aggiunge Giordano - In primo luogo ha detto che non c’è mai stata una contrattualizzazione (dato che l’Amministrazione deve muoversi attraverso atti formali) di questa attività e che non può esserci alcun affidamento perché il Comune non ha mai dato luogo ad alcun atto in questo senso. Noi abbiamo presentato un decreto ingiuntivo al quale hanno fatto opposizione. In sede di opposizione abbiamo sollevato questo aspetto: “Se ci dite che non ci dovete quel denaro a titolo di corrispettivo contrattuale c’è comunque stato un affidamento, quindi Palazzo Bovara ha comunque una responsabilità extra contrattuale”».
Di qui la decisione di rivolgersi al giudice del Tribunale per chiedere il risarcimento di tutta quella attività (prodromica alla realizzazione del canile) che è stata effettuata. Il 21 gennaio scorso c’è stata l’udienza poi il giudice Lombardi ha fissato una nuova data per il giugno per la remissione, con termini anteriori ex articolo 189 del Codice di procedura.
In questa fase ci sono i termini per i depositi delle comparse conclusive.
«Il giudice ci ha detto che si riserva di rimettere la causa sul ruolo per sentire i testimoni se dovesse esserci questa esigenza. Nel fascicolo figurano i tecnici di entrambe le parti».
E ancora: «La cosa paradossale è stata che dopo che i miei clienti hanno ricevuto il benservito, è uscito un articolo, che ho prodotto in giudizio, in cui uno degli assessori del Comune di Lecco si lamentava del fatto che il Comune non avesse un canile. Ma come? Ci siamo chiesti noi, c’era una coop che avrebbe realizzato l’opera e voi l’avete cacciata...».
Aggiunge Riccardo Cremona, fino allo scorso anno amministratore di Agc srl - società che ha sede presso lo studio dell’avvocato Giordano - indicato come testimone nel fascicolo in quanto presente a diverse riunioni avvenute in Comune: «Avevamo scoperto che a Lecco non c’era il canile. Ci siamo detti che sarebbe stato bello recuperare quell’area di via Fra Galdino, tra l’altro abbastanza grande. Quindi sono iniziati gli incontri, circa una decina, con il Comune di Lecco. Da loro ci siamo sempre sentiti dire di andare avanti, di essere interessati. Di quanto dico ho preparato un faldone di 150 pagine che ho consegnato all’avvocato. La coop aveva dovuto far effettuare da un ingegnere le prove sulle strutture, quindi avevano fatto un piccolo appalto con un bando. Sono stati realizzati progetti che sono stati presentati in Comune attraverso un geometra di Lecco. Ci hanno dato le chiavi e addirittura abbiamo dovuto far ripulire l’area da un giardiniere da alcuni arbusti perché una parte era inaccessibile. Al termine di tutto questo ci ci hanno detto che quella era un’area standard e che quindi non si poteva fare nulla se non ricorrendo al Tar e chiedendo il cambio di destinazione d’uso. Però a quel punto il Comune, per darlo in gestione doveva fare un bando. Quindi dopo tutto quel lavoro... ci hanno lasciati a piedi dicendoci che tanto non c’era stato nulla di ufficiale. E pensare che noi avevamo già prospettato un’inaugurazione in grande stile perché sembrava che il progetto fosse ormai in porto. Di qui la scelta di andare in causa».
Avevo letto di una donazione importante a favore del nuovo canile di Lecco