Lecco lancia i Patti Educativi Digitali: questionario per genitori su sicurezza online
Un'iniziativa per raccogliere dati e promuovere regole condivise sull’uso consapevole della tecnologia tra bambini e ragazzi.

Il Comune di Lecco, in collaborazione con Fondazione Sinderesi e Università di Milano-Bicocca, lancia un'importante iniziativa per promuovere il benessere e la sicurezza digitale di bambini, pre-adolescenti e adolescenti all'interno del progetto "Patti educativi digitali".
Lecco lancia i Patti Educativi Digitali: questionario per genitori su sicurezza online
Nell'ambito di questo programma, è stato predisposto un questionario rivolto ai genitori, con l'obiettivo di raccogliere informazioni fondamentali per sviluppare raccomandazioni condivise a livello territoriale. L'indagine, strutturata sulla base di una precedente fase di ascolto di professionisti, educatori, genitori e studenti, mira a comprendere le opinioni e le esperienze delle famiglie in merito all’uso degli strumenti digitali e ai rischi e alle opportunità che questi comportano.
La compilazione del questionario richiede circa venti minuti e si divide in due parti: una dedicata al genitore e una destinata ai figli che frequentano la scuola secondaria di primo e secondo grado, che potranno esprimere la loro esperienza diretta con il mondo digitale. Per chi ha figli fino alla primaria, invece, il questionario termina con la parte dedicata al genitore. Tutte le risposte saranno trattate in forma anonima e aggregata, e i risultati complessivi saranno resi disponibili alla cittadinanza e alle singole realtà che volessero poi realizzare dei patti digitali dedicati al proprio contesto.
Per contribuire, i genitori di tutto il territorio possono compilare il questionario entro il 14 aprile a questo collegamento.
"Questo percorso è nato dal confronto con i genitori della secondaria di primo grado, che hanno evidenziato l'urgenza di affrontare il tema dell'uso della tecnologia tra i ragazzi - spiegano l'assessora alla Famiglia, giovani e comunicazione Alessandra Durante e l'assessore all'Educazione e sport Emanuele Torri - L'evento online di ottobre con Alberto Pellai, seguito da oltre 550 persone, ha confermato quanto il tema sia sentito. Da allora, stiamo portando avanti incontri con associazioni, insegnanti, educatori e allenatori, oltre a iniziative rivolte alle famiglie e a un'attività pilota in alcune scuole secondarie di secondo grado, per coinvolgere direttamente ragazzi, genitori e docenti nella negoziazione di regole condivise. Le riflessioni emerse, insieme ai dati raccolti dal questionario, daranno vita a cinque Patti educativi digitali dedicati alle diverse fasce d'età (prima infanzia, infanzia, primaria, secondaria di primo grado, secondaria di secondo grado) scritti partendo proprio dal basso e dal coinvolgimento diretto dei diversi interlocutori. L'obiettivo è fare dell'educazione digitale un tassello complementare del percorso di crescita di bambini e ragazzi, creando regole chiare come quelle che caratterizzano gli spazi fisici, per vivere positivamente il digitale sia in famiglia sia nei contesti extrafamiliari, sempre più importanti all'interno del villaggio che accoglie, accompagna ed educa".
"Fondazione Sinderesi - aggiunge il segretario generale Stefano Sangalli - grazie ai progetti sviluppati nei suoi 10 anni di vita, può affermare di avere un osservatorio privilegiato sul mondo adolescenziale. Gli studi più recenti evidenziano come un uso eccessivo o improprio degli strumenti digitali comporta una crescente deprivazione sociale, a cui spesso si aggiungono dipendenza, privazione del sonno e frammentazione dell'attenzione. I quattro interventi che un esperto di social media farà nelle due classi prime della scuola secondaria di secondo grado hanno l'obiettivo di coinvolgere studenti e genitori, rendendoli protagonisti e artefici nella costruzione di regole condivise. Occorre inoltre una riflessione sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale generativa, anche in ambito scolastico, per evitare che la vita online si faccia ancor più disorientante e perda il suo potenziale valore formativo".