“Le Querce di Mamre”

Da bene confiscato a risorsa per la comunità: il Centro Diurno di Galbiate dedicato a Rosario Livatino

Un luogo di memoria e legalità: il primo bene confiscato alla ‘ndrangheta nella provincia di Lecco diventa un centro simbolo di giustizia e impegno sociale

Da bene confiscato a risorsa per la comunità: il Centro Diurno di Galbiate dedicato a Rosario Livatino
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Nel pomeriggio dello scorso giovedì 6 marzo 2025, mese in cui ricorre la Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, si è tenuta la cerimonia di dedicazione del Centro Diurno Integrato per anziani “Le Querce di Mamre”, al Magistrato Rosario Livatino. Il centro è il primo bene della provincia di Lecco confiscato alla ‘ndrangheta locale e riconsegnato alla comunità, come servizio che risponde ai bisogni delle persone anziane di Galbiate e dei comuni limitrofi, supportando le famiglie nella gestione delle fatiche legate al carico assistenziale e di cura.

Da bene confiscato a risorsa per la comunità: il Centro Diurno di Galbiate dedicato a Rosario Livatino

La cerimonia di dedicazione al giovane magistrato, ucciso dai killer delle cosche ad Agrigento il 21 settembre 1990, è il frutto di una riflessione avviata lo scorso anno, in occasione del traguardo dei 20 anni del centro, che ha coinvolto la cooperativa L’Arcobaleno, che gestisce la struttura, Caritas Ambrosiana, il Comune di Galbiate, Fondazione Comunitaria del Lecchese, Libera, con la volontà di non dimenticare e restituire dignità al ricordo. I referenti di queste realtà, Maria Grazia Nasazzi, Presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese, il Coordinatore Regionale di Libera Lorenzo Frigerio e il Referente provinciale di Libera Lecco Alberto Bonacina, oltre al Viceprefetto di Lecco Paola Cavalcanti, il Sindaco di Galbiate Piergiovanni Montanelli, il Vice Presidente Nazionale di Avviso Pubblico Roberto Nigriello e il Referente Regionale dei beni confiscati di Confcooperative per la Lombardia Gabriele Marinoni, hanno partecipato alla cerimonia e, con i loro interventi, hanno condiviso con la platea una riflessione profonda sulle tematiche della legalità e giustizia, introducendo l’intervento finale di Salvatore Insenga, cugino di Rosario Livatino.

Da bene confiscato a risorsa per la comunità: il Centro Diurno di Galbiate dedicato a Rosario Livatino

 

“A seguito dell’importante operazione Wall Street che ha permesso ad un bene confiscato di diventare patrimonio della comunità e grazie al lavoro sinergico fra Comune, Caritas, la Cooperativa ed associazioni, il centro ha potuto ospitare nel tempo quasi 400 ospiti, offrendo un luogo tutelato, sereno e protetto per le persone inserite e le loro famiglie”, introduce, così, la coordinatrice Sabrina Elia la cerimonia che si è tenuta nel giardino della struttura, alla presenza delle istituzioni e con la numerosa partecipazione dei ragazzi delle scuole che si sono uniti agli anziani ospiti del centro, per condividere un momento ricco di significato. Accanto agli anziani, che rappresentano la memoria da tutelare, radici della comunità, i ragazzi e le ragazze presenti sono stati chiamati a credere nei valori della giustizia e della legalità e a metterli in campo quotidianamente.

 

“La scelta di dedicare il CDI Le Querce di Mamre a Livatino è stata molto naturale”, dichiara la Presidente della Cooperativa L’Arcobaleno Désirée Bonacina, “in quanto la sua figura di uomo di fede e di giustizia trova più connessioni con la nostra Cooperativa che, tra le sue aree di intervento, affronta i temi della legalità e della giustizia e che affonda le sue radici nei valori di Caritas”. 

Il ricordo di Livatino, il primo giudice proclamato beato, è inoltre strettamente legato a Piero Nava, testimone del suo omicidio, originario di Lecco, un’ulteriore legame con la Cooperativa e il territorio in cui opera.

 

 “L’occasione di ricordare mio cugino Rosario è per me molto importante, è come se lo riabbracciassi” esordisce così Salvatore Insenga, “che scelse di svolgere il suo lavoro vicino casa per stare accanto agli anziani genitori, a cui era molto legato”. Insenga mette l’accento sul “fare memoria, ma ancor più sul “fare ricordo”, cioè richiamare al cuore, trasferire nel presente i valori di giustizia e amore che guidarono la vita e il lavoro del giovane magistrato, affinché i giovani continuino in questa direzione. Ringrazia, infine, Piero Nava che “ha sempre dichiarato di non essersi mai pentito della scelta di testimoniare”.

 

Il pomeriggio si è concluso con una merenda insieme anche agli operatori che fanno parte dell’équipe del centro e ai volontari che collaborano alla realizzazione di numerose attività per gli anziani, contribuendo a rendere la struttura una realtà aperta al territorio con svariate iniziative. Tra queste il progetto MeMo-Memorie in Movimento rivolto alle scuole, che permette di tenere alta l’attenzione sulla storia della casa e che ha offerto, negli anni, a ospiti, operatori, insegnanti e ragazzi la possibilità di crescere come cittadini, sviluppando il senso critico sugli aspetti della legalità. “Oggi le porte sempre aperte del nostro centro, conclude Elia, “si spalancano con un’ulteriore tappa, simbolo di rinnovato impegno per il futuro, presenza e testimonianza condivisa”.

Per approfondire:

Centro Diurno Integrato “Le Querce di Mamre”

Il Centro Diurno Integrato Le Querce di Mamre accoglie dalle 8.00 alle 17.00, dal lunedì al venerdì, e rappresenta una risposta per l’anziano con riduzione parziale dell’autosufficienza, al fine di favorire la permanenza nel proprio ambiente familiare.

Garantisce la cura della persona, assistenza infermieristica, valutazione medica, attività motoria, ricreativa e di socializzazione.

L’anziano e la sua famiglia vengono accolti da un’équipe multiprofessionale, composta da: coordinatore, medico, infermiere, personale socio sanitario (OSS), educatore, fisioterapista.

 

Il Centro si caratterizza come struttura aperta al territorio, con la costruzione di progetti in collaborazione con diverse associazioni e altri enti del terzo settore e attività di scambio intergenerazionale con i giovani e le scuole.

Il Centro ha una capacità ricettiva di 40 posti, di cui 25 accreditati, e permette una frequenza flessibile in accordo con le esigenze delle singole famiglie.

 

Progetto MeMo – Memorie in movimento

È un percorso multimediale realizzato all'interno del Centro diurno per anziani Le querce di Mamre a Galbiate, struttura confiscata alla famiglia Coco-Trovato a metà anni ’90.

Il centro è oggi contemporaneamente una traccia tangibile della presenza della ‘ndrangheta a Galbiate, ma soprattutto esempio virtuoso di restituzione alla comunità di un “bene confiscato alla mafia” e riconvertito a uso sociale.

Il progetto MEMO, attraverso le potenzialità delle nuove tecnologie, ha dunque l'obiettivo di proporre un nuovo modello di avvicinamento ai temi della legalità, della memoria, dell’incontro tra generazioni.

 

La Cooperativa L’Arcobaleno

Noi, della Cooperativa L’Arcobaleno, operiamo sul territorio lecchese dal 1999 con lo scopo di tutelare, supportare e valorizzare le persone più fragili sul territorio lecchese e sensibilizzare e migliorare la comunità nel suo complesso.

Lo facciamo, in sinergia con altri enti del territorio, tramite interventi in ambito sociale e socio-sanitario. 

Ci rivolgiamo a adolescenti, giovani e adulti che presentano problemi di salute mentale, ad anziani, migranti e persone affette da HIV e a coloro che si trovano ai margini della società.

Ciò che ci contraddistingue, grazie anche alle radici in Caritas, è l’attenzione agli ultimi, a ciascuna persona, a ciascuna storia, a ciascun volto. È questa centralità che dà ragione della crescita di una società civile arricchita da domande di solidarietà, di ideali condivisi e dal rifiuto dell’emarginazione. Questa scelta di prossimità non si è espressa solo nell’attivazione dei servizi alla persona ma anche investendo nella costruzione di percorsi di autonomia, sviluppando e sollecitando strumenti concreti di integrazione ed inclusione.

 

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