Frontalieri: nessun calo, ma nuove tasse dal 2024
La UIL smentisce il calo dei frontalieri e chiarisce le novità fiscali: dalla nuova tassazione agli sgravi, fino alla battaglia sulla tassa della salute.

Nessun allarmismo sul numero dei frontalieri che in molti dicono sia in decrescita. Lo conferma la Uil che dopo aver sottolineato, che la presenza anche dei nuovi frontalieri resta costante come gli anni precedenti, fa una serie di precisazioni in merito, anche, agli alert lanciati su temi rilevanti.
Frontalieri: nessun calo, ma nuove tasse dal 2024
I lavoratori frontalieri, diventati tali, infatti, dopo il 17 luglio 2023 saranno sottoposti alla nuova normativa che riguarda diversi temi tra cui il principale è proprio quello della tassazione. Se, infatti, fino alla data della nuova legge la tassazione era fatta al 100% dal paese in cui i lavoratori prestano la loro opera, adesso il prelievo fiscale sarà ancora per l’80% nel paese, mentre il restante avverrà in Italia. E per evitare che i lavoratori venissero tassati due volte l’intervento del sindacato è stato fondamentale perché ha ottenuto una serie di garanzie che consentiranno ai lavoratori frontalieri sgravi e benefit.
Ma tra i temi resta aperto quello della tassa della salute su cui Regione Lombardia pretende che si paghi in Italia mente i frontalieri pagano direttamente in Svizzera.
"In provincia – evidenzia Raimondo Pancrazio – ci sono molti lavoratori che ogni giorno varcano la frontiera e tra questi ci ne sono molti che oramai fanno parte dei cosiddetti nuovi frontalieri. Il 17 luglio del 2023 è stato sottoscritto un accordo che prevedeva la tassazione per i nuovi frontalieri. Non era prevista la tassa sulla salute per i vecchi frontalieri ed era previsto per quanto riguarda ad esempio la disoccupazione naspi che questi lavoratori per i primi tre mesi avrebbero dovuto percepire l’80% per 100 del salario svizzero. In più c'è un tavolo aperto perché noi come Uil sosteniamo che per quanto riguarda i lavoratori frontalieri vada anche istituito una sorta di statuto dei lavoratori frontalieri".
E proprio in tutte queste direzione, è la UIL con il suo CAF a sottolineare che è importante andare subito in una sede per poter stendere la corretta dichiarazione evitando di incorrere in sanzioni.
"La nuova normativa prevede che i nuovi frontalieri – evidenzia Luca Gaffuri presidente del Caf UIL Lombardia - siano chiamati a presentare la dichiarazione dei redditi perché a partire dal 2024 sono assoggettati appunto a tassazione. Dovranno versare il saldo del 2024 e l'acconto del 2025 ovviamente sono cifre abbastanza significative per cui è importante che ci si attivi per tempo e si faccia in modo di essere pronti presentando appunto tutta la documentazione una documentazione che verrà comunicata direttamente dalla Svizzera per quanto riguarda i loro redditi in Svizzera ma dall'altra parte si avrà anche la possibilità di utilizzare le detrazioni italiane e per cui è necessario che tutte le spese mediche piuttosto che le spese per le ristrutturazioni piuttosto che l'assicurazione vita piuttosto che i mutui vengano portati presso il caf".
Una situazione che incide anche sul rapporto di conciliazione vita lavoro come sottolinea il coordinatore UIL Lario Como Lecco Dario Esposito (NELLA FOTO DI COPERTINA). "La Uil Lario insiste sulla necessità di garantire dignità e tutela ai lavoratori e lavoratrici non solo nella sede lavorativa ma, viceversa, in tutti gli ambiti che ad oggi li penalizzano. Parlo delle difficoltà oggettive nel conciliare la vita lavorativa con quella privata o familiare, criticità che portano sempre più persone ad essere fagocitate dai ritmi aziendali ed espulsi da quelli sociali. Noi riteniamo un diritto, da difendere in tutte le sedi, quello dei lavoratori di ambire a vedersi realizzati sia in azienda che al di fuori del turno lavorativo, da qui le nostre proposte, a partire da una mobilità che non penalizzi chi ogni giorno vive il pendolarismo per recarsi sul posto di lavoro. Da qui la nostra richiesta di riprendere le convocazioni del tavolo della Competitività presso la Camera di Commercio per dare un respiro ampio a delle esigenze che non possono essere soltanto vissute e avvertite dai diretti interessati. Quindi bene i servizi che oggi il Caf Uil offre ai lavoratori frontalieri, un’offerta in linea con i principi della Uil: essere al servizio delle Persone2.