La Giornata del Ricordo al Cenacolo Francescano
L’incredibile storia di Rudi e dell’Istria a cavallo della seconda guerra mondiale, tra bombe, zanzare, preti partigiani e Alida Valli, fino all’Esodo.
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Il Giorno del Ricordo è una commemorazione civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno, che ricorda i massacri delle foibe e l'esodo giuliano dalmata. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, vuole "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale". L’Associazione “Il Cenacolo Francescano” dopo aver ricordato La Giornata della Memoria con la proiezione di alcuni film e di uno spettacolo teatrale a cui hanno assistito circa 1200 studenti delle scuole superiori di Lecco, propone per la prima volta uno spettacolo che vuole celebrare la Giornata del Ricordo.
La Giornata del Ricordo al Cenacolo Francescano
Sabato 8 febbraio 2025 alle 21 andrà quindi in scena Esodo – Pentateuco #2 un progetto de La Confraternita del Chianti e una produzione dell’Associazione Interdisciplinare delle Arti/Ass. Cult. K. Dramma Italiano di Fiume – Teatro Nazionale Croato Ivan De Zajc (Rijeka/Fiume – Croazia).
L’incredibile storia di Rudi e dell’Istria a cavallo della seconda guerra mondiale, tra bombe, zanzare, preti partigiani e Alida Valli, fino all’Esodo.
Onora tuo padre e tua madre,
perché i tuoi giorni siano lunghi
sulla terra che il Signore, tuo Dio, ti dà.
[Esodo 20, 12]
“Pentateuco” è un progetto con 5 monologhi, 5 attori, 5 partner internazionali (più 1 italiano) e 5 storie di migrazione che prendono spunto dai primi 5 libri della Bibbia.
“ESODO pentateuco #2” è il secondo capitolo, e il suo protagonista è Rudi.
Rudi non è mai emigrato, ma tanti ne ha visti partire, sul Toscana, il piroscafo che portava gli esuli in Italia, è un istriano di Pola, come il bambino di dieci anni cui decide di raccontare la sua storia. Una storia rocambolesca fatta di bombe, di zanzare, di barche e di Alida Valli.
Ma Rudi non è il solo personaggio di “ESODO pentateuco #2”: Diego Runco recita in quattro lingue per dar vita al giornalista croato alle prime armi, al soldato inglese tifoso del Liverpool, al prete partigiano, al ragazzo di Pola che pesca con le bombe per la prima volta in vita sua.
A fare da cornice, due date simbolo: il 25 giugno 1991, giorno dell’Indipendenza della Croazia, e il 18 agosto 1946, giorno in cui una bomba sulla spiaggia di Vergarolla segna simbolicamente l’inizio dell’Esodo. Una bomba che uccide più di sessanta persone, ma che non viene rivendicata da nessuno. Sono passati quasi settant’anni e ancora non si conoscono i nomi dei colpevoli.
Diego Runco è istriano. Di quelli che hanno nel sangue nazionalità diverse, popoli diversi, diverse lingue. Se va un po’ indietro con la memoria, ne ricorda almeno quattro. La sua famiglia non ha partecipato all’esodo post-bellico, anzi in Istria è rimasta e, in parte, tuttora vive.
L’Istria è sempre stata una terra di confine, una zona in cui tracciare una separazione netta tra italiani, croati e sloveni è pressoché impossibile.
Gli istriani sono stati, e sono tuttora, abituati ad accogliere piuttosto che a respingere, e gli stati a cui questa terra, negli anni, è appartenuta, hanno sempre cercato di far prevalere la propria nazionalità.
Oggi, se si viaggia dall’Italia verso la Croazia, subito oltre il confine c’è un cartello, un cartello che recita le parole “Istra – zemlja dobrih ljudi. Istria – terra di brava gente”. Di questa gente, e anche per questa gente, noi vogliamo parlare.
Altre informazioni sullo spettacolo si possono trovare consultando il sito del Cenacolo www.teatrocenacolofrancescano.it.
I biglietti sono in vendita online sul sito del teatro e alla biglietteria nella giornata di sabato 8 febbraio dalle ore 15 alle ore 18.30 e dalle ore 20 fino ad inizio spettacolo.