Ambra de Dionigi investita e lasciata morire accanto alla Statale 36: individuato il pirata
Chiesto il carcere per un 50enne di Carate. Tra le lamiere della carrozzeria è stato rinvenuto un ciondolo appartenuto alla giovane
"Capillare, meticolosa e analitica, ma anche difficoltosa": così il comandante provinciale dei Carabinieri di Lecco, il colonnello Nicola Melidonis ha definito l'indagine che ha portato all'individuazione del presunto responsabile dell'investimento mortale di Ambra De Dionigi . La giovane 29enne di Pasturo è stata trovata senza vita il 23 dicembre 2024, investita e lasciata morire ai margini della Strada Statale 36 nel comune di Nibionno, in località Gaggio.
Ambra de Dionigi investita e lasciata morire accanto alla Statale 36: individuato il pirata
Secondo gli inquirenti, alla guida del furgone aziendale coinvolto nell'incidente c'era S.G., classe 1975, residente a Carate Brianza e dipendente della ditta proprietaria del mezzo.
L'uomo, incensurato, è comparso questa mattina, lunedì 3 febbraio 2025, in tribunale a Lecco per un interrogatorio preventivo davanti al giudice Gianluca Piantadosi.
Durante l'udienza, ha risposto alle domande del magistrato, il quale dovrà ora decidere in merito alla richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura di Lecco nei confronti del brianzolo.
Come spiegato questa mattina dal Procuratore Capo Ezio Domenico Basso al comando provinciale dell'Arma lecchese, la Procura ha richiesto lo scorso 20 gennaio la custodia cautelare in carcere per l'uomo. L'ipotesi di reato è omicidio stradale con l'aggravante della fuga.
Le indagini sono state scrupolose fin dalle prime ore successive alla tragedia. Sul luogo dell'investimento, i Carabinieri hanno rinvenuto frammenti della carrozzeria del furgone che ha travolto la giovane.
L'incidente, avvenuto intorno alle 21:30 di domenica 22 dicembre 2024, è stato di una violenza tale, come confermato dalle immagini di videosorveglianza di una ditta situata lungo la statale, che è impossibile che l'investitore non si sia accorto di nulla.
Quelle della ditta erano le uniche immagini a disposizione degli investigatori: gli occhi elettronici del Comune di Nibionno infatti, in quel tratto non erano funzionanti, limitando le fonti di prova.
Grazie ai resti del veicolo, i Carabinieri lecchesi, con il supporto di colleghi di comandi limitrofi, sono riusciti a identificare il modello del furgone e a restringere il cerchio delle indagini.
Dopo una decina giorni dalla morte della 29enne, i militari hanno individuato il mezzo, che la sera del 22 dicembre era in uso al 50enne. L'uomo lo aveva restituito alla ditta la mattina successiva all'incidente. Il veicolo, che presentava danni compatibili con l'investimento ripreso dalle telecamere, non era stato ancora riparato.
Un'ulteriore scoperta ha fornito un elemento chiave all'inchiesta: tra le lamiere della carrozzeria è stato rinvenuto un ciondolo appartenuto ad Ambra De Dionigi, confermando il legame tra il mezzo e il tragico evento.
Le indagini sono quindi proseguite per chiarire ogni aspetto della vicenda e determinare chi fosse alla guida del mezzo. Fino ad arrivare al 50enne di Carate.