CALOLZIOCORTE

Ora è ufficiale: E' Chicco Bolis il nuovo gestore di Bar e Hotel del Lavello

In chiusura, un momento è stato infine dedicato al ricordo di Carlo Bolis, custode della chiesa del Lavello scomparso nei giorni scorsi: “A lui va il pensiero in questo momento – ha concluso Monteleone - Amava questi luoghi e questo posto"

Ora è ufficiale: E' Chicco Bolis il nuovo gestore di Bar e Hotel del Lavello
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Ora è ufficiale: E' Chicco Bolis il nuovo gestore di Bar e Hotel del Lavello. Restituire il Lavello ai cittadini, rilanciando la struttura ricettiva del monastero del Lavello a Calolziocorte attraverso servizi qualitativamente elevati e l’attenzione al territorio. Questo l’obiettivo di Enrico “Chicco” Bolis, nuovo gestore di bar e hotel del monastero, presentato ufficialmente nel primo pomeriggio di oggi, martedì 21 gennaio 2025 alla presenza del presidente della Fondazione del Lavello Roberto Monteleone.

E' Chicco Bolis il nuovo gestore di Bar e Hotel del Lavello

Bolis, calolziese doc, imprenditore, ristoratore, barista e organizzatore di eventi, è un volto noto nel settore della ristorazione, sia sul territorio lecchese ma anche lombardo e nazionale. Oltre a dirigere con successo un’avviatissima azienda di catering milanese, negli anni scorsi ha gestito e continua a gestire locali di successo: dal Taxi Beach di Garlate alle Officine di Pescate, fino al ristorante dell’hotel Griso di Malgrate. In poche parole una garanzia di esperienza.

A prendere la parola è stato il presidente Monteleone, apertamente soddisfatto del nuovo gestore: “Siamo felici e lo siamo per svariati motivi – ha affermato - Dopo i primi due anni in cui la fondazione, con l’insediamento dell’attuale Cda, ha lavorato a pieno ritmo per il rilancio della struttura, chiudendo con orgoglio in attivo i bilanci sia culturali che economici, abbiamo avuto una pesante battuta d’arresto in cui l’ente ha rischiato senza troppi giri di parole di chiudere per sempre. Oggi, grazie alla ferma volontà del sottoscritto e del consiglio di amministrazione, con l’aiuto della Provincia, questo pericolo non è ancora del tutto scongiurato ma possiamo affermare che si apre un nuovo capitolo, che viaggerà su un binario completamente diverso”.

Poi ancora: “E’ essenziale riaprire i locali per due motivi. Dare servizi alla cittadinanza che ogni giorno frequenta questo posto e garantire il sostentamento alla Fondazione che ricordo, si regge solamente sulle proprie gambe. Non conoscevo Bolis prima, ma devo dire che è nato subito una reciproca condivisione di progetti che possono portare a lui un plus per via della location e a noi di continuare a mettere in campo iniziative culturali che possano farci fare il salto di qualità”.

L’attenzione si è poi spostata sul nuovo gestore che ha illustrato progetti e obiettivi futuri per il rilancio della struttura: “Sono un calolziese doc ed è un onore avere la possibilità di operare e servire la mia città – ha esordito - Il calore dei miei concittadini è un motivo in più per fare ancora meglio. Faccio questo da tanti anni, gestisco strutture alberghiere di prestigio, e questa ha delle grandi potenzialità. La struttura, consegnata in ottimo stato di manutenzione, ha comunque bisogno di interventi importanti anche strutturali per renderla performante, bella e attuale”.

Per questo motivo, Bolis e il suo staff sono al lavoro per la ripartenza e programmare le varie tappe di questo lungo ma ambizioso percorso: dal posizionamento su siti e applicazioni varie, alla creazione di un “giro internazionale” fino alla restituzione di un punto di incontro a calolziesi, al vicinato e a tutti i turisti.

Enrico "Chicco" Bolis

“La nostra volontà è quella di offrire servizi che possano rendere la struttura unica nella zona – prosegue Bolis – come il noleggio di attrezzature per cicloturismo, bike trekking, o attrezzature acquatiche. Vorremmo promuovere e valorizzare le eccellenze del territorio, come le aziende agricole o le cantine, che secondo me rappresentano il vero lusso al giorno d’oggi. Quello che può fare la differenza in ambito turistico è il poter far riscoprire la zona, al turista o al viandante che sia”.

Indicativamente, la riapertura della struttura potrebbe avvenire realisticamente entro pasqua ma il nuovo gestore non ha fretta. Non ne ha nemmeno sulla scelta del nome del nuovo locale, su cui ad oggi, vige ancora il massimo riserbo.  Un nuovo capitolo nella storia del Lavello si è quindi aperto e ora, non resta che attendere nei prossimi giorni la firma del contratto e la consegna delle chiavi per dare inizio a questa nuova avventura.

In chiusura, un momento è stato infine dedicato al ricordo di Carlo Bolis, custode della chiesa del Lavello scomparso nei giorni scorsi: “A lui va il pensiero in questo momento – ha concluso Monteleone - Amava questi luoghi e questo posto. Per tre anni non c’è mai stata una volta in cui non è stato chiamato per raccontarci la storia del luogo. Era un piacere ascoltarlo”.

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