sul tetto d'africa

Progetto Kibo: sul Kilimangiaro per superare limiti e pregiudizi

Il resoconto dell'impresa compiuta dal milanese Luigi Degli Occhi, 14enne con disturbo dello spettro autistico, insieme all'oggionese Massimo Magnocavallo, presidente dell'associazione "I Supersportivi", e al fotografo mandellese Alberto Locatelli

Progetto Kibo: sul Kilimangiaro per superare limiti e pregiudizi
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"La cima non è stata raggiunta, ma era solo il simbolo di un'avventura che ha significato tanto per noi partecipanti": ecco tutti gli aggiornamenti sul progetto Kibo, l'iniziativa che ha visto protagonista Luigi Degli Occhi, 14enne milanese portatore del disturbo dello spettro autistico a basso funzionamento, il presidente dell'Academy "I Supersportivi" di Oggiono, che utilizza lo sport metodologico come strumento abilitativo, Massimo Magnocavallo, e il fotografo mandellese Alberto Locatelli.

Massimo Magnocavallo, Luigi Degli Occhi e Alberto Locatelli

Progetto Kibo: sul Kilimangiaro per superare limiti e pregiudizi

I tre erano partiti la scorsa domenica 12 gennaio 2025 alla volta del "tetto d'Africa", per superare, innanzitutto, i limiti e i pregiudizi che la società troppo spesso impone nei confronti delle persone con disabilità. Dopo un costante trekking, che ha portato Luigi, insieme al suo trainer Magnocavallo, su diverse cime italiane e non solo, il gruppo è partito per l'avventura, con la salda consapevolezza che l'obiettivo principale non fosse raggiungere la cima del Kilimangiaro, ma dimostrare alla società, e allo stesso Luigi, che con impegno, costanza e con i giusti strumenti nessuna sfida è impossibile.

Luigi Degli Occhi

"Il progetto Kibo in Tanzania è stato preceduto da oltre due anni di allenamenti con Luigi sulle montagne, a partire da quelle lecchesi, monte Cevedale, Punta Giordani e  Petit Flambeau, 3.700 metri nel gruppo del Monte Bianco - spiega infatti Magnocavallo - La fiducia tra  me e Luigi e chi ci ha accompagnato è stata costruita, passo a passo, con l’intento di favorire l’apprendimento e la gestione degli stati emotivi. Io lo ha affiancato, aiutandolo a superare le difficoltà e a trovare la soluzione ai problemi che si presentavano. Luigi ha così appreso le nozioni di alpinismo, si è motivato ed ha compiuto soprattutto un percorso di crescita personale.  Nella spedizione, sostenuta tecnicamente da Sport Specialist di Lissone, economicamente da Banca Popolare di Sondrio e Studio notarile Bailo Leucari,  il nostro gruppo gruppo è stato accompagnato dall'agenzia Focus Himalaya Travel di Milano".

Luigi con le guide locali

Anche se non sono arrivati in cima, gli obiettivi del progetto sono stati raggiunti ugualmente, perché, come dicevamo, la cima era solo un pretesto, dietro al quale si celava un significato molto più profondo attribuito all'impresa: "Non è stato possibile arrivare in cima al Kilimangiaro - continua infatti Magnocavallo - Luigi ed Alberto sono però arrivati al terzo campo a quota 4720 metri, dove avremmo dovuto attaccare la cima, ma tutti gli obiettivi del progetto sono stati positivamente conquistati, soprattutto quelli inclusivi e di determinazione del supersportivo Luigi, che ha stupito le guide del Kibo per la sua tenacia e predisposizione all'alta quota, chissà in futuro cosa ci riserverà questo ragazzo speciale".

Luigi con una guida

Dopo l'impegnativa impresa, a Luigi e ai suoi accompagnatori è stata riservata una bellissima sorpresa: i tre hanno infatti visitato il Serengeti Park e Ngongoro Park per un più che meritato safari (Luigi è appassionato degli animali della savana).

Una bellissima avventura, dunque, che certamente Luigi e il suo team porteranno nel cuore per tutta la vita, e che sicuramente farà da trampolino per tanti nuovi progetti e per un futuro ricco di speranza per il giovane milanese.

(foto di copertina edita da Alberto Locatelli)

Le foto del safari:

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